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giovedì 16 giugno 2011

Ministro Brunetta...

Non si preoccupi, io non la insulterò. Così non potrà fare la "vittima".

Evidentemente io e lei abbiamo una concezione della democrazia completamente differente.
La parola "Ministro" deriva dal latino Minister che significa "servitore".

E non si è mai visto che un "servitore" possa comportarsi in modo arrogante. Se io fossi un suo servitore e le dicessi che per me lei è una rappresentazione della "peggiore Italia" lei mi licenzierebbe.

Ebbene si ricordi che lei è un "servitore" del popolo italiano e di nessun altro. Non è "servitore" nemmeno del Presidente della Repubblica che l'ha nominata e nemmeno del Presidente del Consiglio che l'ha consigliata per quel posto.

In Italia la sovranità appartiene al popolo, come sancisce l'articolo 1 della costituzione.
Quindi lei come "servitore" ha il dovere di ascoltare il popolo italiano anche quando non le va o non le fa piacere.
Lei non può scegliere il popolo da "servire" perché il popolo è uno.

Per farle capire cos'è la democrazia, lei è come se fosse un cameriere, il presidente del consiglio è come se fosse il caposala e il presidente della repubblica il direttore di un ristorante in cui i cittadini sono i proprietari e i clienti.

Lei ha il dovere di servire tutti i tavoli e tutti i clienti. Non può scegliersi i clienti da servire e non può andarsene via se i clienti si lamentano perché ci sono capelli nel piatto.
Suo dovere è stare lì e ascoltare.

Può anche decidere che il ruolo di cameriere non le si addice perché non le va di servire "il popolo" e quindi di "ascoltarlo" quando desidererebbe fare altro. Nessuno la obbliga a stare su quella poltrona.
Ci sono tanti mestieri che si possono fare. Per esempio nel ristorante Italia, qualcuno che scarichi le cassette della frutta e le metta in magazzino ci serve. Se non le va di "ascoltare" il popolo può sempre scaricare le cassette di frutta.

E non dica che la sto insultando, perché se non erro questo è un suo consiglio. Dovrebbe ascoltarsi di più, ministro Brunetta.

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