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venerdì 29 aprile 2011

Aggiornamenti...

È un po' che non scrivo niente ma non è perché ho finito le idee, ma semplicemente perché ci sono questioni personali che stanno prendendo il sopravvento.
Spero di poter al più presto riprendere a postare con più frequenza.

mercoledì 13 aprile 2011

Economia - non tutto è in evidenza...

Perché questo post invece di uno di stretta attualità politica? Il fatto è che il livello intellettivo dell'attualità politica è talmente basso che difficilmente riuscirei a dire qualcosa di molto più interessante di quello che si sente in tv o si legge sui giornali o su internet.

Allora voglio parlare di economia ma puntando l'attenzione su questioni che spesso non sono così evidenti.

Tutti noi quando parliamo di economia spesso parliamo di costi e ricavi che sono evidenti. Per esempio, quando facciamo un acquisto guardiamo il prezzo.
Il prezzo di un bene o servizio è però solo una parte del costo reale.

Per farvi capire cosa intendo vi parlerò del film "Star Wars".
Star Wars (episodio IV) quando uscì nel 1977 realizzò un incasso record. Ancora oggi viene considerato uno dei film di maggiore incasso di tutti i tempi.

C'è un problema però. Quando viene stilata la classifica dei film che hanno incassato di più si tiene conto del valore dell'inflazione tra i diversi anni. Perché ovviamente non si può paragonare l'incasso di un film del 1977 con uno del 2010 se non si tiene conto dell'inflazione.

Il problema è che ci sono altri fattori di cui dovremmo tenere conto realmente. Per esempio, nel 1977 la popolazione mondiale era inferiore a quella del 2010, tanto per dirne uno. Anche il numero di sale cinematografiche è uno di questi.

Perché?

Se per molti è facile comprendere il perché la popolazione mondiale (soprattutto dei paesi dove viene proiettato il film) è un fattore importante, più difficile è valutare la questione delle sale cinematografiche dove il film stesso viene proiettato.

Pensate a questa cosa: quando Star Wars - A new hope uscì negli Stati Uniti, venne proiettato in meno di 40 sale in tutto il territorio. Avete presente quanto sono grandi gli Stati Uniti? Eppure negli Stati Uniti il film incassò più di 400 milioni di dollari.

La gente pur di andare a vedere il film era disposta a fare file lunghissime e anche a fare diversi chilometri per raggiungere la sala cinematografica dove veniva proiettato.

Mi spiego meglio. Immaginate di avere una sala cinematografica che proietta il film a 10 chilometri da casa vostra.
Di sicuro non ci andate a piedi e quindi al costo del biglietto dovreste aggiungere anche il costo della benzina oppure dei biglietti dei mezzi pubblici, oppure il costo di un taxi.
Questo costo di sicuro non viene inserito nell'incasso del film, ma fa parte della spesa che tutti noi facciamo quando andiamo a vedere un film.

Questi costi sono importanti perché scoraggiano le persone ad andare a vedere il film.

Ma anche il fattore tempo ha la sua importanza e il suo costo relativo. Quanto vale il vostro tempo? Per voi è indifferente fare 10 minuti di fila rispetto a stare in fila per un'ora?

Allora voi immaginate che cosa voleva dire nel 1977 farsi chilometri per andare alla sala cinematografica dove veniva proiettato Star Wars e poi farsi anche ore di fila. Meno di quaranta sale in tutti gli Stati Uniti.
Ora pensate agli oltre 2200 schermi 3d dove venne proiettato Avatar tra Stati Uniti e Canada.

Nonostante Avatar sia il film che ha incassato di più nella storia, anche considerando l'inflazione, se tenessimo conto della disparità di numero di sale, nessun film finora è in grado di competere anche lontanamente con Star Wars, perché se si considerano solo i soldi dell'incasso è un conto, se si considera invece quanto effettivamente sono stati disposti a spendere le persone per andare a vedere Star Wars (tra prezzo del biglietto, spese per il viaggio, perdita di tempo) anche considerando l'inflazione (e anche considerando che nelle sale 3d di Avatar il biglietto costava di più...) mi sento di dire senza dubbi che Star Wars è stato il più grande successo fino ai giorni d'oggi.

Quindi quando considerate il costo di un bene o un servizio, dovete considerare oltre il prezzo anche dei costi che avete dovuto affrontare per comprarlo, in particolare il costo del trasporto e del tempo che impiegate.

sabato 2 aprile 2011

Il paese della paura.

Da qualche giorno, dimenticata in parte la paura del nucleare, in Italia e in Europa, si sta affacciando una nuova paura, quella degli immigrati.

Partiamo dal concetto che gli immigrati sono uomini come tutti noi, solo un po' più sfortunati. Partiamo anche dal concetto che la maggior parte degli uomini sono per natura delle brave persone. L'immigrato non fa eccezione.
La maggior parte di loro sono brave persone.

E come la maggior parte delle persone chiede solo di poter avere una vita decente.

Ci tengo a specificarlo perché sento troppo spesso le parole "perché non se ne stanno a casa loro?" oppure "perché dobbiamo prenderci quella gente lì?".

Vi ribalto le domande... voi ci andreste a vivere, adeguandovi al tenore di vita, in quella che chiamate "casa loro"?
Se la risposta è no, perché quelle persone dovrebbero fare qualcosa che voi non sareste disposti a fare?
Dove sta scritto che la bella vita la devono fare solo gli europei, gli italiani oppure semplicemente i piemontesi o i lombardi, mentre i tunisini si devono adeguare alla miseria?
Dove sta scritto?

Ancora più stupide sono le parole "quella gente lì". Perché noi che gente siamo? Siamo quelli che hanno fatto in modo che i prezzi alimentari salissero al punto che "quella gente lì" non ce la fa a vivere nei loro paesi, o a "casa loro" come qualcuno dice.

In Tunisia si sono ribellati al regime di Ben Alì e cosa hanno concluso al momento? Che c'è un regime diverso dove ci sono inclusi anche ministri del vecchio regime.
Certo, potrebbero benissimo fare una guerra civile, come in Libia, così almeno nessun leghista avrebbe la scusa imbecille per dichiarare che lui vuole i profughi e non i clandestini.
Con una bella guerra civile in Tunisia tutti i tunisini diventerebbero automaticamente profughi.

La verità è che se ci fosse una guerra civile in Tunisia, i leghisti inventerebbero una scusa qualsiasi per dire che devono essere respinti.

La verità è che nel nostro paese è vincente la cultura della paura. E sono i partiti politici ad alimentarla.
Tutti i partiti politici.
Finché noi ci faremo dominare dalla cultura della paura saremmo incapaci di risollevarci e costruire una società nuova.
La più potente e durevole società dell'occidente, la civiltà romana, era una società inclusiva che lasciava ai popoli conquistati la possibilità di mantenere i loro usi e costumi e perfino il loro culto, se queste cose non si opponevano alla stabilità della società romana.

Il cristianesimo fu perseguitato per due motivi: 1) perché predicava contro la schiavitù e quindi minava le fondamenta economiche della società romana. 2) perché disconosceva ogni altro culto religioso, compresa la divinità dell'imperatore, creando quindi delle tensioni sociali tra gruppi che seguivano culti differenti.

Il cristianesimo era socialmente destabilizzante per la società romana, ma alla fine si impose non perché i cittadini improvvisamente vennero fulminati tutti sulla via di Damasco come San Paolo, ma perché le società basate sullo schiavismo sono destinate a fallire sotto la pressione di enormi costi sociali.

L'islamismo potrebbe essere ugualmente destabilizzante per la cultura occidentale, se non fosse che i costi sociali delle società islamiche sono superiori a quelli delle società laiche occidentali.
Infatti in Africa e nel medio oriente non è in atto una rivoluzione basata sulla religione, ma è una rivolta laica.
Maggiori sono i costi sociali di una società e maggiori sono le probabilità che quella società fallisca.
Di conseguenza ci sono più probabilità che fallisca una società islamica piuttosto che una società laica.
La ragione è semplice. Maggiori sono le libertà che si concedono ai cittadini e minore saranno i costi sia economici che sociali della società stessa, pertanto a società libere corrispondono generalmente società più ricche.

Dobbiamo essere consapevoli di queste cose, perché noi dobbiamo cercare di costruire società più libere e aperte culturalmente per vincere contro modelli di società che invece liberi e aperti non sono.