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mercoledì 19 dicembre 2012

Voterò per i Radicali...


...un'ultima volta.

Non ho mai avuto la tessera del partito radicale e né mai ho fatto campagna elettorale attiva per il partito di Marco Pannella, anche se nel segreto dell'urna ho votato spesso per loro.

Dall'inizio del 2005 ho deciso che avrei seguito altre strade perché dopo il varo delle leggi elettorali regionali, il partito radicale mi è sembrato più preoccupato di valutare con chi allearsi piuttosto che denunciare la deriva oligarchica di quelle leggi elettorali.

È vero, il partito radicale ha sempre denunciato la partitocrazia, ma da quel giorno le nostre strade si sono divise e io che avevo già delle idee in mente di una nuova società, ho iniziato ad approfondirle in modo più incisivo.

E allora perché oggi decido di dichiarare il mio voto per i radicali?

Questa notte Marco Pannella ha accusato un malore e ha accettato una cura endovenosa pur continuando a rifiutarsi di bere e mangiare. I medici stanno provando a far ripartire la funzione renale che è già compromessa.

Cosa significa questo? Che le cure potrebbero anche essere inutili.

Sia chiaro che sulla questione delle carceri io sto pienamente con Marco Pannella. Il carcere è una privazione della libertà, non della dignità umana. Se il carcere diventa uno strumento di tortura allora non siamo più uno stato civile. E infatti siamo stati multati per questo e il nostro sistema carcerario è stato condannato al pari di quello russo.

Senza contare che c'è una larga percentuale di detenuti in attesa di giudizio, che stanno lì e potrebbero essere innocenti.

Certo poi bisogna anche considerare l'atteggiamento mentale delle persone. Ci sono medici, ingegneri, architetti, avvocati, eccetera che sbagliano e pagano, ma per alcune persone i magistrati non sbagliano mai e hanno sempre ragione, quasi fossero degli dei e non degli esseri umani e quindi per costoro un detenuto in attesa di giudizio è colpevole a priori e se non viene condannato, l'ha sfangata ma è colpevole lo stesso.

L'umanità e la ragione innanzi tutto, questo è il mio credo.

E allora mi rivolgo a quegli elettori di centrodestra e centrosinistra che hanno già iniziato nuovamente una campagna su "Berlusconi sì" e "Berlusconi no", perché la realtà è che in assenza di contenuti, parlare di Berlusconi distrae la gente.

Vi invito a riflettere su una cosa: nel Lazio gli esponenti di entrambi gli schieramenti si sono aumentati i finanziamenti ai gruppi e gli unici che si sono opposti sono stati i radicali.

Che differenza c'è tra PD, PDL, SEL, IDV, UDC e compagnia bella se sono tutti d'accordo nell'abusare dei soldi dei cittadini?

Siete davvero convinti che c'è una differenza tra PD e PDL? Se pensate di sì è un problema vostro. Al prossimo consiglio regionale sicuramente grazie al vostro voto si aumenteranno ancora di più i fondi e rideranno di voi e dei vostri problemi.

E mentre in Italia si sente parlare dei Lusi, dei Penati, dei Fiorito, di consiglieri regionali indagati per peculato, insomma tutta gente che ha portato avanti i loro interessi personali a danno dei cittadini, c'è un uomo che ha deciso di "non mangiare" anche nel senso letterale pur di avere giustizia.

E mentre in Italia ci sono i vari Berlusconi, Bersani, Alfano, Bindi e compagnia danzante che stanno lì solo a scaldare una poltrona, ricordo a tutti che uno come Marco Pannella, che forse è l'unico ad aver cambiato l'Italia è fuori dal parlamento perché interdetto dai pubblici uffici.

E allora è per quest'uomo che se ne frega di se stesso e si preoccupa per i problemi degli ultimi, quelli rifiutati dalla società, che io voterò un'ultima volta per i radicali.

Poi in futuro, spero di poter portare avanti la mia via. Ma adesso l'unica cosa che posso fare per combattere contro l'oligarchia e per la democrazia, la giustizia e la libertà è votare per chi questi valori ce l'ha nel DNA ed è disposto anche al martirio per questo.

Non voglio esprimere la mia solidarietà a Marco Pannella con una pacca sulla spalla per poi fregarmene. La mia solidarietà la esprimo con una scelta. Votare per i radicali.
Perché tra un Fiorito e un Lusi da una parte, gente che, come si dice a Roma, se so magnati pure l'anima de li mejo mortacci loro, e Marco Pannella che invece rischia di morire per gli altri, io non ho dubbi da che parte stare e scelgo Marco Pannella.

Probabilmente al 90% di voi queste parole scivoleranno addosso e alla fine andando a votare, vi comporterete come sempre, da tifosi. Ma se anche un 10% di voi pensa che bisogna cambiarlo questo paese, allora cominciamo dalle cose che possiamo fare.

Votiamo per un partito che ha sempre lottato per principi di civiltà, perché votare per i partiti dell'oligarchia è inutile e quanto a Grillo: i vaffanculo non servono a niente.
Non fatevi prendere il cervello dal cosiddetto voto "utile", perché votare per un qualsiasi partito dell'oligarchia per non far vincere un altro partito dell'oligarchia è ridicolo.

A quel 10% o anche meno che la pensa come me, chiedo di condividere questo messaggio e diffonderlo.

domenica 9 dicembre 2012

Tranquilli, è la solita oligarchia...


Probabilmente gran parte di voi ha cominciato a rimettere in moto i vecchi schemi di pensiero per elaborare quello che sta accadendo politicamente in questi giorni.

Come al solito la mia analisi dei fatti è completamente differente da quella che si sente in giro.

Cosa sta accadendo? Semplice, l'oligarchia torna a perpetuare se stessa, senza "cambiare" nulla.
Bisogna come al solito distrarre i cittadini e farli pensare ad altro.

Berlusconi scende in campo, non per vincere, come va dicendo, ma per perdere, perché così gli è stato chiesto di fare.

E questo è facilmente intuibile dal fatto che l'uomo è quello che è e tra una bugia e l'altra ogni tanto ci mette in mezzo anche la verità e quando parla di obiettivo 20% è chiaro che gareggia per perdere.

Attenzione, Berlusconi, non fa questo per interesse personale o per risentimento verso Monti e il suo partito. Fa questo perché è il sistema oligarchico che vuole questo e lui ne fa parte.

Berlusconi ha annullato le primarie, non perché voleva assolutamente candidarsi lui, ma perché rischiavano di essere primarie tremendamente vere, molto di più di quelle del PD, quando era chiaro che quello che avrebbe voluto Berlusconi erano al massimo delle primarie "tarocche" che servivano a indicare Alfano.

Da un punto di vista di strategia meramente politica, il PDL avrebbe potuto scegliere di sostenere il Monti Bis, appoggiandosi ai centristi e isolando il PD a sinistra. Del resto, il PDL ha votato tutti i provvedimenti del governo Monti.

Il problema "tecnico" è che non tutti nel PDL avrebbero digerito questa linea, che sarebbe stata quella portata avanti da una vittoria di Alfano.
Nel gioco delle parti infatti Berlusconi è contro Monti, ma il suo segretario è pro Monti. Se si fossero fatte le primarie tarocche, Alfano avrebbe vinto e Berlusconi avrebbe comunque tenuto insieme il partito.

Ma noi non dobbiamo ragionare in funzione di quello che converrebbe al PDL ma di quello che conviene all'oligarchia, se vogliamo capire cosa sta accadendo.

E all'oligarchia conviene che se deve esserci un rinnovamento, deve essere "finto" oppure "gestibile".

Le primarie del PD sono state tarocche come al solito, anche se molti pensano il contrario. Le regole erano troppo sbilanciate a favore del segretario.
Renzi tecnicamente fa parte dell'apparato oligarchico, ma una sua vittoria avrebbe avuto un significato simbolico troppo dirompente per l'oligarchia. Meglio fare finta che si sia trattata di una festa di democrazia.

Dal punto di vista pratico, una vittoria di Renzi non conveniva né ai centristi e né al centrodestra, perché per i centristi era difficile fare l'accordo e per il centrodestra era difficile fargli una campagna elettorale contro. Di certo non si poteva dire di Renzi che è il solito comunista...

Quindi se ci pensate bene, i centristi e il centrodestra avrebbero potuto effettivamente inviare decine di migliaia di persone a votare Bersani e non Renzi come l'elettore duro e puro di sinistra potrebbe pensare.

Una volta che le primarie tarocche sono state vinte da Bersani, il resto è venuto di conseguenza. Si sono annullate le primarie del PDL, perché erano troppo vere, con candidati molto scomodi per Alfano, come Giorgia Meloni e Guido Crosetto, che sono anti Monti.

Ma non dobbiamo dimenticarci di Grillo e del suo Movimento 5 stelle.

Un PDL che avrebbe appoggiato Monti (scelta strategica migliore) avrebbe creato un forte malcontento in una parte del suo elettorato a cui le tasse e le riforme delle pensioni e del lavoro che il governo Monti ha fatto non vanno giù.

Bersani sta provando a tenere questo malcontento a sinistra con l'alleanza di SEL e con la regola che i provvedimenti si prendono concordati con una maggioranza dei due terzi. E siccome SEL non avrà mai i due terzi, il suo contributo alle prossime elezioni sarà semplicemente numerico.

Ma nel centrodestra non è così. Con il sostegno a Monti c'era il rischio che molti elettori non sentendosi rappresentati andassero a votare per Grillo.
La candidatura di Berlusconi serve a questo.

Con la svolta anti Monti di Berlusconi, lui intercetta appunto una parte dell'elettorato di centrodestra che avrebbe potuto votare per Grillo se il PDL fosse stato pro Monti.

La discesa in campo di Berlusconi potrebbe provocare anche delle scissioni del PDL da una parte i cosiddetti "montiani" e dall'altra quelli come Meloni e Crosetto che potrebbero anche fare un nuovo soggetto che non sta né con Berlusconi e né con Monti.

Questa "diaspora" paradossalmente potrebbe intercettare elettori più di quanto potrebbe fare il partito unitario ed eviterebbe che molti cittadini, non sentendosi rappresentati, votino per Grillo.

Ma comunque Grillo i suoi voti li prenderà e Bersani vincerà le elezioni sia alla camera che al senato, pertanto il gesto di Berlusconi, serve semplicemente a intercettare elettori che potevano finire a Grillo e si prepara serenamente a stare all'opposizione.
La legge elettorale e il decreto contro le candidature dei condannati sono fumo negli occhi, perché nessuno dei partiti le voleva fare seriamente. Figurarsi poi il riordino delle province.

Ma all'indomani delle elezioni, il movimento 5 stelle si troverà a dover fare i conti con i dictat di Grillo e Casaleggio, pertanto i candidati di Grillo diventeranno, da parte dell'oligarchia, dei candidati contendibili.

Poi sarà il tempo delle elezioni in Germania e chiunque dovesse vincere, prevedo che in Europa si ammorbidiranno le linee di rigore. Infatti questo accadrebbe se vincessero i socialisti, ma accadrebbe anche se vincesse la Merkel, perché non dovendosi misurare col consenso, può pensare allo sviluppo più che al rigore.

Bisogna anche tenere conto del fatto che Bersani dopo le elezioni potrebbe trovarsi a vincere in entrambe le camere, ma con una percentuale troppo bassa di consensi nel paese e questo lo porterebbe ad aprirsi in modo naturale verso il centro, cosa che però quelli di SEL non gradirebbero e quindi anche se Bersani dovesse vincere le elezioni, non è detto che ci sarà un governo politico PD-SEL. Una cosa è certa, il prossimo parlamento sarà più frammentato di questo.

lunedì 26 novembre 2012

Quella strana attesa...


Non so cosa abbiate pensato voi, ma ieri la cosa che mi ha sorpreso di più di tutte le primarie, non è stata né l'affluenza e né i risultati.

Quello che mi ha sorpreso veramente è che dopo che sono arrivati 950.000 voti circa tutti di botto, in 3 ore di spoglio sono arrivate solo 300 sezioni.

Il mattino dopo era ancora tutto fermo allo stesso punto, salvo che all'incirca alle 8:30 improvvisamente si è arrivati al 95% delle sezioni scrutinate.

La cosa veramente strana è: nessuno ha detto niente. Tutto normale.
Provo a immaginare cosa sarebbe successo se invece di primarie erano elezioni nazionali con il ministero degli interni in mano alla parte politica avversa...

Possibile che in 8 ore tutto sia stato fermo e nessuno ha detto una mazza?

Uhm... gioco delle parti? Una combine?

Anche i dati dell'affluenza... prima erano 3 milioni e mezzo (parola di Letta), poi un dato apparso su La7 diceva che l'affluenza finale era di 4 milioni e 10.000 votanti.

Il mattino dopo erano 3 milioni e cento mila...

Non ci sarebbe stato nulla di male, se i dati non si fossero fermati in modo così strano facendo 300 sezioni in 3 ore e poi otto ore di nulla...

venerdì 22 giugno 2012

La Rivoluzione è prima di tutto di pensiero...

Nel vuoto spinto di idee di rinnovamento politico, io posso andare fieramente a testa alta.


Mi fanno ridere tutti quelli che pensano di fare una rivoluzione per non cambiare niente di niente.
Gli stellini, seguaci di Grillo, che tanto parlano di democrazia diretta...


Diretta de che? Come la applichi? Come la fai? Quali strutture amministrative hai previsto? Quali strutture legislative? Quali strutture giudiziarie?


La democrazia diretta degli stellini a dir loro si realizzerebbe attraverso internet. Ma fatemi il piacere...


La democrazia non è premere un bottone o un sistema di voto. La democrazia è partecipazione al dibattito attraverso il quale si cerca di convincere gli altri a prendere la strada che si ritiene migliore.


Democrazia diretta significa che tutti, ma proprio tutti devono avere il diritto a esprimere la propria opinione su ogni decisione, legge o processo.
Pensate 50 milioni di maggiorenni aventi diritto al voto che prendono la parola e ognuno di loro parla per un minuto e tutti gli altri devono stare lì ad ascoltare.


Prendete una calcolatrice e scoprirete che 50 milioni di minuti equivalgono a quasi un secolo se non si considerano pause per dormire e mangiare... quindi secoli se parliamo di un ritmo umanamente sopportabile...


Allora, secondo voi la democrazia diretta di cui parlano gli stellini che cos'è? Uno specchio per allocchi.
Certamente faranno finta di mettere a disposizione dei cittadini dei portali dove ognuno può esprimere la propria opinione, ma poi alla fine faranno come gli pare.
Certo, mettendo molti portali e suddividendo il tutto territorialmente, si può avere idea dell'umore della gente, ma non si ottiene molto di più di quello che si può fare attraverso i sondaggi.


E chi governa poi deve prendere anche decisioni che siano impopolari ma che vadano nella direzione del bene della nazione. Negli ultimi 20 anni i politici non hanno fatto altro che governare con i sondaggi in mano, evitando di fare quelle riforme impopolari ma che servivano a ridurre il debito pubblico.


Per prendere una manciata di voti si possono sostenere tutte le possibili cause NIMBY e ti troverai nell'immobilismo e nella conservazione dello status quo.


La rivoluzione è prima di tutto di pensiero. Non è fatta di parole che "suonano bene" ma che non significano niente e che vengono usate solo come slogan.
La democrazia diretta, se vuoi costruirla, devi inventarti delle strutture per farla funzionare. Non basta dire "faremo la democrazia diretta". Balle! Utopie da quattro soldi usate per far credere alla gente cose che poi non si possono realizzare.


Cavalcare la rabbia e la demagogia non ci porta a nulla. La rabbia non ha mai reso migliore la società.


È la ragione che ci ha sempre aiutato. È la ragione che ha migliorato la società. Ci vuole intelligenza, non rabbia e demagogia.


Il numero dei parlamentari, il loro stipendio, tutta demagogia. Vuoi un parlamento che funziona, devi strutturarlo in modo che le leggi fatte in parlamento non siano approvate dallo stesso, ma passino attraverso delle strutture il cui compito è appunto solo quello di approvare le leggi. Non importa il numero dei parlamentari, ma la qualità delle leggi che fanno.


Il salario dei parlamentari? Fai in modo che a stabilire quanto questi devono prendere non sia il parlamento stesso.


Perché generalmente un parlamento con pochi parlamentari è più incline a essere oligarchico piuttosto che democratico.


Ma quelli che cavalcano la demagogia vi stanno dicendo che i parlamentari sono troppi. Fosse per Berlusconi basterebbero i capigruppo, ognuno dei quali rappresentante della quota percentuale della forza politica che rappresenta. Esattamente come in un'azienda.


Secondo voi le aziende sono democratiche?


Pensate anche a questa cosa. Se ho un parlamento di 100 deputati, per ottenere la maggioranza ne servono 51. Se ho un parlamento di 1000 deputati, per ottenere la maggioranza ne servono 501. Se ho un parlamento con 10.000 deputati per ottenere la maggioranza ne servono 5.001.


Ora, secondo voi quale di questi parlamenti è più facile da corrompere per ottenere la maggioranza e senza farsi denunciare? Provate a riflettere.


Per realizzare una democrazia vera, serve avere una soluzione in mente che riguardi la modifica delle strutture stesse della democrazia. Basta con le chiacchiere e con la demagogia spicciola da quattro soldi che sfrutta la rabbia repressa dei cittadini per sostituire una classe politica incapace e senza prospettive con un'altra classe politica che si basa su parole prive di un vero contenuto.


Si può realizzare una democrazia diversa con maggiore partecipazione del popolo? Certamente, ma bisogna cambiare radicalmente le strutture amministrative, legislative e giudiziarie di questo paese.
Non basta dire la parolina magica "internet". Internet è uno strumento di comunicazione, non di realizzazione della democrazia. Può permetterti di partecipare a discussioni a distanza stando in casa propria, ma se non cambi le strutture e il modo di funzionare dello stato, con internet non ci fai niente.


La prima vera modifica dello stato passa per la realizzazione di un sistema elettorale a costo zero, cosa che può essere fatta solo con l'abbandono del sistema dei partiti e con la creazione delle assemblee popolari.
Bisogna costruire uno stato su un sistema di assemblee popolari che sostituiscono i partiti nella selezione della rappresentanza e che producano allo stesso tempo strutture di controllo della rappresentanza stessa.


Se io ho un parlamento monocamerale di 600 deputati, eletto ogni tre anni, che può legiferare ma non approvare leggi e dieci assemblee da 300 cittadini, rinnovate ogni anno (con un meccanismo che può essere di estrazione a sorte o elezione), che possono approvare ma non emendare una legge, puoi essere sicuro che i 600 deputati che fanno le leggi, eviteranno di legiferare in favore di una ristretta cerchia oligarchica di persone, perché le assemblee popolari che controllano l'operato del parlamento e rappresentano in piccola scala la nazione, non l'approveranno.


Pesi e contrappesi. Poteri e controlli. Questo significa costruire uno stato nuovo.
Lo stato non si costruisce con le chiacchiere, con le utopie e le paroline magiche, ma con l'intelligenza e la ragione. Non si costruisce con la rabbia e l'odio, ma con la collaborazione e la passione.


Kennedy disse rivolgendosi ai suoi compatrioti: "Non pensate a cosa l'America può fare per voi, ma a cosa voi potete fare per l'America".


È tempo che le persone di buona volontà facciano qualcosa per cambiare il proprio paese e forse chissà il mondo intero. Sognare non costa nulla, è gratis e non è ancora stato tassato. Quindi meglio sognare in grande.
Uniamo le nostre intelligenze, mettiamoci passione, collaboriamo insieme e lasciamo un segno nella storia.

mercoledì 20 giugno 2012

Qualcuno insegni economia a Grillo...

Beppe Grillo strike back!

Parla di nuovo di debito pubblico e denaro generato dal nulla e critica il fatto che si concedano prestiti per salvare banche e stati perché si crea nuovo debito pubblico che viene ripagato dalle tasse... vero in parte, dipende dalla curva di crescita di stato stazionario dell'economia, ma sono concetti economici troppo complessi da spiegare in breve...
 
 
Già però Grillo è tra quelli che sostiene che l'Italia (ma anche la Grecia...) dovrebbe uscire dall'Euro per poter svalutare la moneta... (anche perché uscire dall'Euro senza svalutare la moneta non solo non ha senso ma è anche da idioti...)
 
 
Ma che cos'è la svalutazione (sarebbe più corretto deprezzamento) se non una creazione dal nulla di nuova moneta?
Riuscite a capire che quest'uomo è confuso già di suo?
 
 
Non sa nulla di come funzioni la moneta, ma riesce a sostenere contemporaneamente due tesi contrapposte basate sullo stesso concetto di aumento della moneta.
 
 
E questo soggetto dovrebbe essere la speranza di cambiamento dell'Italia?
 
 
Quando le banche comprano il debito pubblico degli stati, cosa succede realmente? Che gli stati ottengono in prestito il denaro che gli serve per finanziarsi. Ovviamente come dice anche Grillo, le banche non prestano gratuitamente. Non lo fa nemmeno una qualsiasi banca centrale se è per questo. Gli stati si impegnano a pagare gli interessi sui titoli che le banche possiedono.
Ma dal momento che questi titoli vengono comprati con nuova liquidità immessa dalla banca centrale (che stampa le banconote), aumenta anche la quantità di moneta in circolazione.
 
 
Questa quantità di moneta in più si traduce per esempio nel pagamento dei fornitori privati dello stato, che possono a questo punto rimettere in moto il sistema produttivo.
 
 
Esattamente come avviene con la svalutazione (o deprezzamento). Infatti il deprezzamento come avviene? La banca centrale acquista titoli di stato stampando nuova moneta.
 
 
Meno male che ogni tanto c'è Grillo a sparare cazzate, non ridevo così tanto dai tempi del tunnel dei neutrini della Gelmini...

Porca troia come stiamo messi male...

lunedì 18 giugno 2012

Ancora su Grillo e processo di Norimberga...

Nel suo messaggio sulla Norimberga all'italiana, Beppe Grillo ricorda che siamo un popolo civile... ma forse Grillo ha le idee poco chiare sul significato di "civile".

Tanto per cominciare, l'articolo 27 della costituzione italiana dice che la responsabilità penale è personale e che il cittadino (quindi anche il politico) è innocente fino a sentenza definitiva. Anche l'articolo 11 della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo riconosce a ogni uomo il diritto a essere considerato innocente. Inoltre l'articolo 9 della suddetta dichiarazione afferma che nessuno può essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

Giudicare in modo arbitrario l'intera classe politica italiana, è contrario ai diritti civili.

Ogni cittadino può essere messo a processo solo dopo che nei suoi confronti vi siano, da parte di chi accusa, evidenti indizi di colpevolezza. Indizi che al processo devono essere trasformati in prove di colpevolezza per poter condannare qualcuno.

Non si può mettere a processo tutti i politici e poi pretendere che siano loro a dimostrarsi innocenti. Questo è il contrario della civiltà.

È chi accusa che deve cercare di dimostrare la colpevolezza dell'imputato. L'imputato volendo può anche non difendersi.
In un caso di omicidio, la mancanza di alibi non costituisce una prova di colpevolezza. Una persona può benissimo trovarsi a casa a dormire e nessuno può testimoniare a suo favore. È chi accusa che deve provare (al di là di ogni ragionevole dubbio...) che l'imputato si trovava sulla scena del delitto.

Decidere che un qualsiasi politico debba dimostrare la sua innocenza non è civiltà, è persecuzione politica. È una palese violazione della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

Diciamo le cose come stanno, mettere sotto processo l'intera classe politica italiana è un'azione dittatoriale che condanna i dissidenti. Come fece Mussolini, come fece Stalin, come fanno tutti i dittatori del mondo.

Il concetto di civile di Beppe Grillo lo trovo alquanto bizzarro. Certo, la prigione al posto della ghigliottina è sicuramente più umana, ma non è che il regime del Myanmar sia più civile perché invece di ghigliottinare Aung San Suu Kyi l'ha messa in prigione per oltre 20 anni...

La verità è che i morti ammazzati, si trasformano in martiri e creano più facilmente le condizioni per scatenare rivolte e rivoluzioni rispetto ai detenuti.

Comunque tutta questa sete di vendetta nei confronti di una classe politica volta al declino è quantomeno ridicola. Ho il dubbio che Grillo abbia bisogno di fomentare l'odio e la rabbia, perché evidentemente ritiene che il programma politico del suo movimento 5 stelle non sia abbastanza stimolante per creare consenso.

domenica 17 giugno 2012

Qualcuno insegni la matematica a Grillo...

Ok, lo ammetto, mi sono messo a osservare Beppe Grillo che fino a qualche mese fa ignoravo bellamente, non ritenendo possibile che gli italiani, per quanto stufi della classe politica attuale potessero dare retta a uno che ha nelle sue fila sostenitori delle più incredibili tesi di complotto e che lui stesso ne ha appoggiate alcune, in particolare il signoraggio bancario.
Ora Beppe Grillo scrive sul blog che ci vorrebbe un processo di norimberga per tutta la classe politica italiana (Populismo al cubo, sono sicuro che molti pensano che questa idea sia sacrosanta... mi ricorda invece il periodo del terrore durante la rivoluzione francese...).
Scrive Beppe Grillo che lo stipendio e i benefit che percepisce un politico non sono sufficienti per diventare benestanti, inducendo i lettori meno avvezzi con l'uso della ragione, a pensare che quello che i politici guadagnano è frutto di ruberie varie.
Ebbene, un parlamentare percepisce uno stipendio netto di oltre 5.000 euro il che significa un lordo di oltre 10.000 questo senza contare gli altri benefit.
Cavolo, fossero anche solo 5.000 euro nette al mese, alla fine dell'anno, hai uno stipendio netto di 60.000 euro. A fine legislatura sei arrivato a 300.000 euro netti. E questo solo con lo stipendio. Ma il parlamentare ha anche altri benefit e il suo reddito netto arriva anche a 11.700 euro al mese in media, esattamente più del doppio, senza contare che non paga un bel po' di cose, come i biglietti dei treni o i servizi pubblici, che si spostano con l'auto blu e tutte le schifezze che ben conosciamo.
Ora Grillo pensa e scrive che un parlamentare non può ritrovarsi a fine legislatura con un paio di appartamenti in più o con mezzo milione sul conto della moglie. Stronzate, può benissimo. Basta conoscere un minimo di matematica, cosa che evidentemente Grillo non conosce.
Io dico che Grillo è in malafede e racconta stupidagini ai suoi lettori e cerca di far infuriare ancora di più la gente cercando di evitare che usi la ragione. Perché se un cittadino usa la ragione di certo non vota per Grillo. Quanto meno gli verrebbe il dubbio che se Grillo non è in malafede, abbia frequentato le stesse scuole del Trota...

lunedì 11 giugno 2012

Perché la decrescita è una bufala...

Ogni tanto nell'agone politico compaiono delle paroline "magiche" che vengono indicate come la panacea di tutti i mali. "Socialismo", "Federalismo", adesso "decrescita".

Che cosa vuol dire "decrescita"? A sentire i fautori di questa idea bisognerebbe andare verso una riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi al fine di ritrovare un equilibrio ecologico tra uomo e natura e di equità tra gli stessi individui del genere umano.

Bella teoria... funziona? No.

Mi dispiace per tutti quelli che credono nelle utopie ma questa di fatto lo è e non funzionerà mai.

Dove sta l'inganno?

Semplicemente nel fatto che ogni essere umano vuole migliorare le sue condizioni di vita e questa teoria di fatto glielo impedisce.

Nonostante quello che dicono e pensano i sostenitori della "decrescita", non ci sarebbe alcun miglioramento della qualità della vita con la "decrescita" ma solo un generale impoverimento e una riduzione della popolazione mondiale (gente che muore...).

Perché la "decrescita" non può migliorare le condizioni di vita? Semplice, perché l'economia è una cosa complessa e ogni mutamento produce effetti anche dove non si pensava.

Possiamo redistribuire la ricchezza? Certamente, ma questo comporta che vi siano spostamenti nelle curve di domanda di alcuni beni e che per soddisfare le nuove quantità richieste, anche le curve di offerta cercheranno di trovare un equilibrio.

Facciamo un esempio. La carne di pollo costa meno di quella di manzo. Se si ridistribuisce la ricchezza la domanda di carne di manzo cresce e quella di pollo diminuisce. Cosa accadrebbe in un caso normale? Che diminuendo la domanda di carne di pollo, la produzione cerca di adeguarsi alla nuovo livello di domanda. Pertanto ci saranno dei lavoratori che saranno licenziati dalla catena produttiva della carne di pollo. Il contrario vale per quanto riguarda la carne di manzo. Come ulteriore effetto di questo slittamento della domanda, la carne di pollo costerà di meno e la carne di manzo costerà di più tentando quindi di riequilibrare il mercato dei due beni.

Cosa accade invece nel caso di applicazione della "decrescita"? Succede che qualcuno sta dicendo di produrre meno carne di pollo e meno carne di manzo, pertanto i lavoratori che vengono licenziati dalla catena di produzione della carne di pollo non vengono riassorbiti dalla catena di produzione della carne di manzo. Il prezzo della carne di pollo si abbassa, ma quello della carne di manzo si alza a un livello sufficiente a mantenere i posti di lavoro nonostante l'abbassamento della produzione.
Dal punto di vista del consumatore c'è una enorme frustrazione dovuta al fatto che il consumatore non può accedere ai prodotti che desidera. Potrebbe accadere che diminuendo la quantità di carne di pollo, per mantenere i dipendenti a lavoro invece di abbassare il prezzo e licenziare, si alza il prezzo e si conservano i posti di lavoro.

E non solo il consumatore non può accedere ai beni e ai servizi che desidera, ma si mangia anche di meno e qualcuno viene perfino licenziato. E se non vengono licenziati la gente si ritrova a pagare di più ogni cosa...

Morale della favola: prima o poi la cittadinanza prenderà a pesanti e sacrosanti calci nel culo chi gli propone una CAZZATA del genere.
Siccome tutte le "utopie" basate sull'impedire all'uomo di fare qualcosa sono destinate a fallire, e questa gli impedisce di produrre in base alla domanda di beni e servizi, anche questa utopia è destinata INESORABILMENTE e INEVITABILMENTE a FALLIRE.

venerdì 1 giugno 2012

Criteri di selezione...

Se dovessi scegliere un criterio per selezionare delle persone come candidati politici alle elezioni, non mi baserei sul principio di onestà.
Sia chiaro, l'onestà è un valore, ma è un valore individuale che è continuamente messo alla prova. Il potere corrompe. Lusi era capo dei boyscout... si possono inserire nella lista persone sulle quali si metterebbe la mano sul fuoco sulla loro onestà e trovarsi la mano bruciata con probabilità quasi vicinia alla certezza.
Il criterio più importante invece è valutare quanto il candidato è legato alla realtà del paese. Per questo motivo comincerei a escludere tutte quelle persone che hanno una dichiarazione dei redditi superiori ai cinquantamila euro l'anno.
Non perché oltre i cinquantamila euro l'anno si perda il senso della realtà, ma perché si è già benestanti e si comincia a vedere il mondo sotto altre priorità.
Il secondo criterio è l'esclusione dalla lista di avvocati e giudici (la maggior parte dei quali già tagliati fuori dalla prima selezione). Il conflitto d'interesse tra queste professioni e il potere legislativo è il peggiore in assoluto. Peggiore perfino del conflitto d'interesse di Berlusconi, perché se è vero che Berlusconi può (poteva, potrebbe...) cambiarsi le leggi a suo favore, gli avvocati e i giudici sono praticamente in conflitto d'interesse solo per il fatto che una legge venga fatta indipendentemente (quasi) dal tipo di legge che viene fatta.
Il terzo criterio di selezione è l'esclusione dalla lista di chiunque creda a teorie del complotto strampalate, tipo scie chimiche, tipo lunacomplottisti, signoraggio o undicisettembrini. Posso accettare tutto ma non di avere nella lista delle persone che hanno deciso di mandare a puttane la loro intelligenza.
 
Voglio un parlamento fatto di precari, disoccupati, cassaintegrati, gente che ha il muto a venti anni o più, gente che fa la fila al supermercato, che fa la fila alla posta, che non va dal parrucchiere perché deve far mangiare i suoi figli, gente che ha i genitori malati in casa e che combatte con la burocrazia degli ospedali.
Che queste persone siano oneste o meno è secondario. Magari una volta in parlamento cercheranno di farsi i loro interessi come quelli che ci sono ora, solo che magari facendo i loro interessi finiscono per fare anche gli interessi dell'Italia, perché sono persone che vivono la realtà.

venerdì 25 maggio 2012

Gambetto

Negli scacchi esiste una mossa chiamata "gambetto". Si tratta del sacrificio reale, di un pedone (più raramente di un pezzo) per ottenere vantaggi "immateriali" come un miglior sviluppo di pezzi e una forte posizione di attacco al re. Si tratta di una metafora di quello che politicamente sta accadendo.
 
Semipresidenzialismo e doppio turno alla francese. Da tempo questa era la proposta che più piaceva al PDS --> DS --> PD in quanto in una ipotetica contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra, il PD sarebbe sicuramente andato al secondo turno e lì, in nome del furore antiberlusconiano della sinistra sarebbe riuscito a raccogliere il pienone dei voti della sinistra e a governare senza quei rompiballe di rifondazione e degli altri partitini che frammentano tanto la sinistra.
Al centrodestra il doppio turno non è mai piaciuto per due motivi. Il primo è che i moderati tendenzialmente non amano andare a votare due volte, e questo lo si riscontra in moltissime elezioni comunali a doppio turno, mentre il secondo motivo è che il doppio turno favorirebbe l'unificazione della sinistra.
Allora perché Berlusconi sembra proporre un piano che tanto piaceva al PD e che potrebbe mettere nei guai il PDL?
Perché nel frattempo è arrivato Grillo. E Grillo al secondo turno è passato dal 20% al 60% a Parma...
Ovvio che a Berlusconi non interessa il doppio turno, ma gioca una carta che mette a nudo il re.
Berlusconi sta dicendo al PD: per anni sono stato il centro della politica italiana capace di polarizzare lo scontro politico intorno a una persona nascondendo il VUOTO SPINTO di contenuti dei vari partiti politici, PD compreso.
Il PDL rischia ora di sparire e Berlusconi sta minacciando il PD velatamente di fare in modo che tutto il sistema crolli insieme a lui. Se si tornerà a votare con il porcellum, ora sarà colpa del PD, ma se il PDL sparisce, vincerà Grillo in ogni caso. Vincerà perché già col porcellum probabilmente sarà determinante in senato, ma se si va al doppio turno e il partito di Grillo dovesse diventare il secondo partito per il crollo del PDL, il movimento di Grillo vincerebbe al secondo turno con una maggioranza bulgara.
Il PD da partito che unisce la sinistra si trasformerebbe improvvisamente nel partito del vecchio contro il nuovo che avanza...
Il re è nudo.
Il mio commento personale è: "mala tempora currunt, sed peiora parantur".

martedì 15 maggio 2012

Ho paura...


Non so se il 2012 sarà l'anno della fine del mondo, ma ho paura che sia l'anno della fine dell'unione europea e il ritorno nelle nazioni che la compongono di movimenti o a carattere dittatoriale (come i nazisti che prendono l'8% in Grecia...) oppure di tipo demagogico (Pirati, 5 stelle e chi più ne ha più ne metta...).

Una frammentazione che non risolve il vero problema di fondo di questo paese come di quelli del resto d'Europa e del mondo che è l'oligarchia...

Ho paura. L'ultima guerra è finita da 67 anni, ma la prossima la vedo drammaticamente più vicina nel tempo... dalla crisi del 1929 passarono solo 10 anni allo scoppio della guerra... questa è iniziata nel 2008 e ancora non passa, mentre la crisi del 1929, nel 1932 era finita anche se ha impiegato molto a riassorbire i lavoratori, quindi ufficialmente, questa è la peggior crisi economica della storia contemporanea...

Non sto scherzando, dico sul serio. Qui si sta andando verso una crisi profonda che sta portando le persone a ragionare con la parte più profonda delle viscere e non con il cervello.

Credetemi conosco benissimo i meccanismi della mente... chi oggi vota "per protesta" poi ogni giorno che passa non farà altro che cercar di convincere se stesso e gli altri che quel voto è stato giusto e si trasformerà in "tifoso acritico"....

Chi vota per "protesta" oggi spinto dalla rabbia, si comporterà inevitabilmente da "esaltato" domani. E di tutto abbiamo bisogno oggi che di un Europa di gente esaltata che marcia al passo dell'oca...

La soluzione a questa crisi non verrà sicuramente da chi ha deciso di dire NO a ogni opera pubblica oppure che continua a immaginare uno stato così vasto che garantisce tutto mentre il privato è una specie di bestia demoniaca... Raul Castro ha deciso di privatizzare diversi settori dello stato e sapete perché? Perché lo stato non riesce a fare fronte e garantire salari e servizi al popolo...

Credete che Castro sia l'unico a comportarsi così? Nel mondo non c'è rimasto praticamente nessun paese "comunista" di fatto. La Cina è "comunista" solo nominalmente, mentre ha aperto la sua economia facendo un mix di capitalismo estremo e schiavismo...

C'è una ragione per questo.
Il sistema comunista è semplicemente talmente costoso che probabilmente non riuscirebbe a rimanere in piedi nemmeno in una nazione che possedesse tutte le materie prime.
L'URSS è crollato semplicemente sotto l'enorme peso dei costi troppo elevati per tentare di rimanere alla pari con il modello produttivo americano e l'URSS era una nazione così vasta da avere la quasi totalità delle materie prime più importanti di questo pianeta e per questo livello tecnologico.

Si può credere in un sistema che è destinato a fallire e che non può funzionare, ma lo si fa appunto per "fede" e non per "ragione".

Ecco perché ho paura. Perché il modo di ragionare con la pancia delle persone ci sta portando verso un futuro molto nuvoloso.

Non sto dicendo che votare per i partiti tradizionale sia la soluzione, sto dicendo che se proprio si decide di votare, bisogna fare in modo che il proprio voto sia razionale e non di pancia. Si dovrebbero ascoltare anche partitini mai sentiti ma che dicono cose ragionevoli. Se poi nessun movimento o partito dice cose sensate, non li votate.

Io oggi non saprei per chi votare e piuttosto che votare uno qualsiasi di questi movimenti o partiti (5 stelle compreso...) preferirei annullare la scheda mandando tutti a quel paese...

O meglio, a questo punto forse la soluzione migliore sarebbe partecipare direttamente con un movimento nuovo, ma la verità è che questo è un deserto e io sono solo una voce che parla nel deserto... e se qualche passante per caso ascolta magari la pensa diversamente da me...

Ho paura... anche perché raramente mi sono sbagliato negli ultimi anni sull'andamento politico...

mercoledì 28 marzo 2012

Abbiamo scherzato, si torna alla prima repubblica...

...sì, ma con gli sbarramenti e con meno parlamentari.

Devo dire che me lo aspettavo. PD, PDL e Terzo polo, c'hanno preso gusto a stare insieme e allora perché presentarsi alle elezioni con vincoli di coalizione?

Il PD è tirato per la giacca da SEL e IDV ma diciamolo francamente, sono partiti inaffidabili. Di Pietro lo ha dimostrato dopo le elezioni del 2008 quando da accordi dovevano fare un unico gruppo parlamentare. Con SEL diventerebbe problematica ogni questione di politica estera e di politica del lavoro.

Il PDL non se la passa meglio. Finita nel cassetto l'alleanza con la Lega, non riesce a stabilire un'alleanza elettorale con il Terzo polo.

Il Terzo polo ha capito che chiunque vinca le elezioni dovrà scendere a patti con loro per una coalizione di governo e quindi preferisce andare da solo, piuttosto che legarsi a una coalizione con PD o PDL.

E allora si torna alla DC o meglio all'ABC... via il premio di maggioranza, via i vincoli di coalizione, si torna a governi che si formano dopo le elezioni. Quindi prepariamoci a una legislatura di grossa coalizione come quella che è in atto ora.

E i piccoli partiti? Dovranno vedersela con lo sbarramento e se anche riusciranno a eleggere qualcuno, la diminuzione del numero dei parlamentari favorisce i grossi partiti e quindi ci saranno meno eletti di partiti piccoli.

Questo avverrà a meno che i cittadini non decidano appunto di votare in modo diverso da come hanno sempre fatto.

venerdì 23 marzo 2012

Forti coi deboli... Pecore obbedienti coi poteri forti...

C'era una volta l'articolo 18. Una norma ottima che ha sempre funzionato. Per questo va cambiata. Cazzo, siamo in Italia e vogliamo avere norme che funzionano? Dico, siamo matti?

Grazie all'articolo 18 il numero delle cause era molto basso. Da domani non lo sarà più. E già perché tu azienda mi licenzierai pure per motivi economici, ma io causa te la faccio lo stesso perché qualche soldo te lo devo pure scucire. Senza contare che magari riesco a dimostrare che non mi stai licenziando per motivi economici ma per motivi disciplinari o discriminatori e quindi mi prendo il reintegro lo stesso.

Con queste nuove regole, di cui non si ha ancora nulla di scritto ma si ragiona su quello che è stato detto, a mio avviso si ridurranno notevolmente i licenziamenti collettivi. E già, perché i licenziamenti collettivi fanno intervenire i sindacati e poi si finisce per le lunghe... molto meglio licenziare un dipendente alla volta.

Strategia Dividi et Impera. Come i trasferimenti da una sede all'altra. Se spargi il panico dicendo che tutta l'azienda dovrà spostarsi di sede, magari si fanno i blocchi ai cancelli, intervengono i sindacati, succede l'ira di Dio. Se invece trasferisci tre o quattro persone alla volta, singoli uffici, eviti i blocchi e ottieni quello che volevi senza grossi problemi, perché se dai l'impressione che il problema riguarda solo un settore e non tutta l'azienda, quelli che non fanno parte del settore magari se ne fregano.

Con i licenziamenti sarà la stessa cosa. Credete davvero che si arriverà alla cassa integrazione ordinaria prima di procedere con i licenziamenti? Mah... io non ci credo. Secondo me questo può succedere se l'intera azienda viene colpita all'improvviso, ma è più facile che, valutando l'aria che tira, licenzino le persone una alla volta sostituendola con impiegati precari che con la perdita di commesse si possono mandare a casa senza problemi.

Come al solito siamo in Italia. Non c'era alcun motivo per intervenire su una legge che ha sempre funzionato come deterrente e ha reso il rapporto di lavoro tra imprenditore e lavoratore un rapporto paritario.

Domani chi romperà le palle sulla sicurezza del lavoro, troveranno il pretesto per licenziarlo. Chi farà valere i suoi diritti sui turni notturni e festivi sarà rimosso per motivi economici.
L'articolo 18 non è una questione di "rigidità in uscita". L'articolo 18 è il principio sul quale si basano tutti i diritti dei lavoratori.

E basta con questo coro idiota del "ce lo chiede l'Europa". L'Europa se ne andasse pure affanculo per quanto mi riguarda, se la loro ricetta è quella di creare un sistema oligarchico in cui a pochi vanno tutti i diritti mentre ai molti e in particolare ai lavoratori vanno in culo enormi citrioli e basta.

Questo governo riesce a essere molto forte coi deboli, ma di colpire i poteri forti proprio non se ne parla. Le grandi rendite, le banche, le municipalizzate, le privatizzazioni, sono tutte cose che ancora non vengono toccate.

lunedì 23 gennaio 2012

Giocare con la vita degli altri...

A Roma si dice: "so tutti bravi a fa li froci cor culo dell'altri...".

Già perché quando si parla di mettere mano agli ammortizzatori sociali, che i lavoratori si pagano con i contributi, vuol dire giocare pesantemente con la vita degli altri...

Chi sono i cassaintegrati? Dei privilegiati? Venisse un parlamentare, uno solo a dirmi in faccia che sono un privilegiato. Ci provi a venirmelo a dire uno che ha tutto spesato e che non paga nemmeno per andare al cinema (pulciaro di merda!!!) e che si presenta allo stadio senza pagare e trasportato dall'auto blu.

Chi sono i cassaintegrati? Sono dei poveri disgraziati come me, uno che fino al 2009 faceva assistenza tecnica alle postazioni di lavoro a Skytg24 e poi un giorno s'è sentito dire che l'appalto SKY Italia lo aveva assegnato a una società indiana alla metà del prezzo che ci pagava a noi.

Già, la metà. E grazie, io sono un lavoratore a contratto a tempo indeterminato. Facevo i turni anche di notte e nei giorni festivi. Ho passato più feste a lavorare in 6 anni a SKY di quelle che sono riuscito a godermi a casa.
In 6 anni sono riuscito ad accumulare qualcosa come 125 giorni tra ferie e permessi, perché anche coprire un turno per quelli che andavano in ferie era un problema e allora rinunciamo pure a questo.

E io sono un lavoratore con il contratto a tempo indeterminato. Peccato che la società indiana al posto di lavoratori come me c'ha messo gente a progetto oppure a partita iva. Peccato che i lavoratori a progetto non possono fare lavori a turni. Perché non hanno vincoli né di orario e né di gerarchia, per la legge.

Ebbene, CHI CAZZO C'È VENUTO A CONTROLLARE A SKY? Chi li fa i controlli alle aziende?

E io sarei il privilegiato? Perché ho un contratto a tempo indeterminato e la legge mi concede la cassaintegrazione?
Io sono stato buttato fuori dal mercato, perché delle società senza scrupoli assumono a progetto delle persone e le sfruttano per lavori che non potrebbero fare. E altre società senza scrupoli, in nome del "risparmio" forniscono appalti a queste ditte.

No, presidente Monti! Lei non può fare il frocio col culo mio, mi permetta!
Prima di toccare la cassaintegrazione, entri nelle grandi imprese e verifichi tutte queste condizioni di SFRUTTAMENTO DELLA SCHIAVITU'.

Tutte queste aziende che sfruttano i lavoratori a progetto per compiti che non sono previsti dalla legge, LEI DEVE CHIUDERLE!
Tutte le aziende che hanno dato appalti a queste aziende, LEI DEVE MULTARLE PESANTEMENTE!

Poi, prima di chiedere a me di essere gentilmente buttato fuori dalle tutele della cassaintegrazione, deve togliere ogni privilegio a chi fa il politico. Il politico si deve pagare il biglietto della metro come tutti, deve pagare il cinema e il teatro come tutti. Allo stadio deve pagare!
Ecco, quando anche il politico avrà perso l'ultimo dei suoi privilegi e dopo aver fatto tutto quello che le ho detto sopra, solo allora potrò accettare di perdere le mie tutele e i miei privilegi.

Ma se pensa che possa giocare con la vita degli altri, senza conseguenze, si ricordi che l'assolutismo è stato già buttato giù tante volte dal popolo bue, a cominciare dal 1789...