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mercoledì 26 ottobre 2011

Ci prendono in giro...

Ci prendono in giro.  Le misure che l'Europa sta chiedendo all'Italia, non servono a rilanciare l'economia. Servono a diminuire il debito e non è la stessa cosa.

Quello che accadrà è che saremo costretti a vendere i gioielli di famiglia, ovvero quelle quattro cinque aziende a partecipazione statale che funzionano, tipo enel, eni, generali, eccetera, e lo faremo dovendo svenderle.

Qualcuno in Europa probabilmente ci ha già messo gli occhi sopra. Questo porterà sviluppo economico in Italia? Manco per niente.

Certo, la riduzione del debito permetterà alle aziende di accedere a maggior credito, ma solo in teoria. Perché in Italia le banche non ti danno un centesimo se in realtà non dimostri che gliene puoi restituire uno e mezzo. In Italia, Microsoft, Apple e Google, non sarebbero mai nate, perché le banche italiane non gli avrebbero mai e poi mai prestato soldi solo su una buona idea.

La riduzione del debito è necessaria per evitare di gravare ulteriormente sulle tasche degli italiani in futuro. Infatti più cresce il debito e maggiori dovranno essere le tasse in futuro.

Quello che però andrebbe fatto per rilanciare l'economia è togliere i soldi a chi ce li ha e distribuirli in basso, alla povera gente, che in questo modo avrebbe i soldi per andare avanti. Si rimetterebbero in moto i meccanismi del lavoro e le imprese tornerebbero a produrre.
Dalle crisi si esce sempre allo stesso modo, facendo in modo che la gente abbia un lavoro e reddito sufficiente.

martedì 4 ottobre 2011

Caro Paolo Attivissimo...

Paolo Attivissimo: "Ma la moderazione sì".

Ok Paolo, prendo questa tua affermazione per quello che è, una moderazione a senso unico nei miei confronti e quindi di fatto un'espulsione dal tuo blog.

Vedi Paolo, tu sei un bravo giornalista e un ottimo debunker, ma il moderatore ti riesce male.

Lasci che le persone intervengono a gamba tesa su di me, tipo quando mi danno del "fuffaro", quando mi accusano di spostare paletti senza averlo fatto, quando mi accusano di aver detto cose mai dette e liberamente inventate di sana pianta dal mio interlocutore e quando io chiedo al mio interlocutore di non interpretarmi, di non mettermi in bocca cose che non ho detto, di non spostare i paletti, arrivi a prospettare a me la moderazione?

Se questa è la logica del tuo modo di moderare, a senso unico a favore di chi invece entra a gamba tesa nei miei confronti, solo perché magari hai colto un "tono" provocatorio da parte mia, allora non sono libero di esprimermi in questo blog. E quindi non ha senso rimanervi.

Vorrà dire che quando mi capiterà qualcuno che crede in leggende metropolitane o complotti di vario tipo, lo lascerò semplicemente perdere e non gli dirò come ho sempre fatto di andarsi a leggere il tuo blog.
Ci vuole credere? Scemo io che cerco anche di convincerlo del contrario.

Qui tu sei il padrone e fai come vuoi, ma questo commento lo pubblicherò pari pari anche sul mio blog, non si sa mai venisse "moderato". Almeno lì chi ci capita potrà leggerlo e farsi un'opinione.

Saluti,
Roberto.