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martedì 21 dicembre 2010

Reddito e distribuzione di reddito.

Il 45% della ricchezza è in mano al 10% delle famiglie italiane.

Che vuol dire?

Il PIL pro capite (nominale) del 2009 degli italiani era di € 35435. Qualcuno di voi, me compreso, dirà: "magari!".

Il punto è che le medie non tengono conto appunto della distribuzione di reddito e di quanta parte della popolazione si discosti dalla media e in che misura.

Approssimiamo i conti. Supponiamo che gli italiani siano 60 milioni, che il reddito medio sia di € 35000 e che il 10% delle famiglie coincidano con il 10% della popolazione.

Ebbene, questo vuol dire che il 10% delle persone avrebbe a disposizione un PIL pro capite (nominale) di € 157500 contro il 90% delle persone che avrebbe un PIL pro capite (nominale) di € 21390 (arrotondato).

Ora abbiamo un quadro più significativo dei dati. Il ceto ricco (10%) d'Italia ha un reddito pro capite che è più di 7 volte quello del ceto più povero (90%).

E questo dice molto di più rispetto al semplice dato medio di € 35000.

Ci sono situazioni ben più gravi di quella italiana ovviamente. Il PIL mondiale è suddiviso in questo modo: L'80% delle ricchezze appartiene al 20% della popolazione.
Se applicassimo questa divisione al reddito italiano, il 20% della popolazione avrebbe un PIL pro capite di € 140000 contro l'80% della popolazione che avrebbe un PIL pro capite di € 8750 con una differenza tra i due redditi medi di 16 volte.

Ma la cosa grave di questo fenomeno non è tanto lo squilibrio di ricchezza in se, ma il fatto che la mobilità sociale sia bloccata. Ecco un altro problema dell'oligarchia.
La salute di una democrazia si vede da quanto facilmente le persone possono scalare, attraverso il lavoro e il merito, le varie fascie di reddito.

Il compito di uno stato sarebbe quello di favorire politiche che rendano più facile la mobilità sociale e che poi si traducono in una società in cui esiste una maggiore simmetria nella distribuzione dei redditi rispetto alla media.

Uno dei punti che ho maggiormente valutato nel disegnare una nuova società è come rendere estremamente dinamica la mobilità sociale di uno stato.
Bisogna considerare che la democrazia è come una pallina messa sul vertice di una montagna. Basta una piccola spinta e la pallina ruzzola a valle.
La democrazia è una forma di governo che spesso si trova in un equilibrio "instabile" e tende a precipitare verso forme di governo oligarchiche o anche peggiori.

Di conseguenza se si vuole salvaguardare la democrazia, una società altamente dinamica per quanto riguarda la mobilità sociale è una necessità assoluta.
Se si vuole avere un'elevata mobilità sociale bisogna innanzitutto eliminare ogni possibile deriva oligarchica.

Se pensate che uno qualsiasi dei partiti che sono al potere può garantirvi una maggiore mobilità sociale e quindi darvi maggiori possibilità di raggiungere fascie di reddito più soddisfacenti, vi sbagliate di grosso.

I partiti al potere sono controllati dall'oligarchia e quindi non faranno mai nulla di reale per cambiare la situazione.
L'oligarchia è furba. In quasi tutto il mondo esistono due schieramenti politici che sul piano economico hanno un unico punto in comune: favorire il ceto ricco.

Di solito c'è uno schieramento, o un partito, che porta avanti le istanze del ceto "medio" e uno schieramento, o un partito, che porta avanti le istanze delle fascie più deboli e contemporaneamente delle istanze delle fascie medio-alte.

Dal punto di vista della strategia "elettorale" si pone il problema del salto di reddito. Per chi sostiene le fascie più deboli, portare uno di questi cittadini a prendere un reddito medio potrebbe essere un problema, così come è un problema per chi sostiene il ceto medio fare avanzare un cittadino verso le fascie medio-alte.

Soprattutto al di fuori dell'Italia, dove il voto politico è più "mobile" e la gente guarda maggiormente al portafoglio quando vota piuttosto che all'ideologia, permettere il salto da una fascia all'altra può significare perdere dei voti. Perché se è vero che inizialmente si può avere un ritorno elettorale per gratitudine, basta poi un minimo rischio per far cambiare idea al cittadino.

Di conseguenza entrambi gli schieramenti, o partiti, attuano delle strategie economiche di tipo demagogico che servono a garantirsi il voto delle fascie che rappresentano ma facendo in modo che la mobilità sociale rimanga il più possibile bloccata.
Di tutto ciò ne approfittano i ricchi che, grazie ai meccanismi finanziari, aumentano spesso il loro reddito rispetto al resto della popolazione. Inoltre i ricchi sono i maggiori finanziatori dei partiti di entrambi gli schieramenti e quindi sono i maggiori artefici della demagogia con i quali i partiti riescono a mantenere bloccata la mobilità sociale.

Il primo passo da fare è quindi "distruggere" l'oligarchia e questo si può fare attravero le assemblee popolari e un sistema elettorale a costo zero. Per quanto riguarda la mobilità sociale invece occorre favorire meccanismi di redistribuzione dei redditi attraverso un meccanismo che premi le persone che contemporaneamente vengono ritenute più meritevoli e socialmente collaborative. Occorre favorire politiche di investimenti nel settore produttivo piuttosto che gli investimenti finanziari. Occorre favorire politiche che permettano alle aziende di investire in ricerca e in sviluppo e che favoriscano o nuove assunzioni o aumenti salariali. Occorre inoltre fare in modo che la ricchezza che si produce sia reale e quindi attuare dei meccanismi economici che combattano veramente l'inflazione.

Ovviamente io ho una mia soluzione per tutto ciò. Una soluzione che non prevede alcun sacrificio in termini di libertà per i cittadini e che prevede un livello di tassazione mediamente più basso di quello attuale, con una diversa organizzazione dello stato sociale che sia più efficiente e soprattutto controllato da larga parte della popolazione.

giovedì 16 dicembre 2010

Eccola lì la giustizia italiana...

20 milioni di euro.

Sapete quanti sono? Ne avete veramente un'idea?

A tanto ammontano i danni che dei CRIMINALI hanno fatto a Roma per manifestare la loro IDIOZIA.

Sapete chi li paga quei 20 milioni? Gli italiani e in particolare i romani con le tasse.
E io mi sono veramente stufato che degli IDIOTI facciano manifestazioni per comportarsi da CRIMINALI.

Ma perché le manifestazioni invece di farle tutte a Roma non le andate a fare sul TERMINILLO o sulle DOLOMITI sulla neve? Vi si calmerebbero i bollenti spiriti...

23 persone arrestate. Tutti scarcerati...

Eccola lì la giustizia italiana!
Si dovrebbe fare una legge in cui si obbligano i giudici della capitale a parcheggiare le loro automobili lungo il percorso dei cortei, in particolar modo nei "punti caldi".

Come diceva Alberto Sordi: "Se la giustizia non può essere uguale per tutti, che almeno lo sia l'ingiustizia".

Da domani tutti si sentiranno autorizzati a DISTRUGGERE ROMA come meglio gli aggrada perché il segnale che dei GIUDICI, che stanno lì solo grazie a un CONCORSO PUBBLICO, hanno dato è che SI PUO' FARE che tanto poi TI MANDANO A CASA...

Andatevene un po' a fanculo da un'altra parte... LASCIATE ROMA AI ROMANI, il cui intero centro storico è PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITA' e fate le vostre CAZZO DI MANIFESTAZIONI DI IMBECILLITA' TOTALE DA UN'ALTRA PARTE!!!!

domenica 12 dicembre 2010

La strada per la democrazia...

Voglio parlarvi del "Bilancio Partecipativo".

Si tratta di una forma di partecipazione diretta della cittadinanza all'amministrazione della propria città.
Per chi voglia saperne di più può leggere qui: Bilancio.

Il sistema politico che sto cercando di realizzare ha molti punti in comune con il Bilancio Partecipativo. Il mio sistema anzi è in grado di estenderlo anche a realtà territoriali più ampie come regioni o stati.

L'esperienza positiva di Porto Alegre in Brasile è sicuramente importante ma ci sono stati casi in cui non ha funzionato allo stesso modo e altri casi, specie in Italia, dove è stato sostituito dal bilancio sociale, ovvero un modo per prendere in giro i cittadini facendo credere loro che possono partecipare direttamente alla vita della città ma poi concretamente hanno poco potere.

Il mio sistema è in grado di fornire ai cittadini più potere e con il sistema delle assemblee popolari e con il sistema elettorale a costo zero, sono sicuro di riuscire a creare una società nuova e più dinamica dove veramente il cittadino è al centro del sistema.

lunedì 6 dicembre 2010

Il cervello in gabbia

Ebbene sì, quando si discute di politica la razionalità va a farsi benedire.

La politica è uno dei pochi campi della società umana in cui non c'è il predominio della ragione.
Perché tutto questo?

Perché ragionare veramente è difficile e costa fatica. In politica prevalgono i sentimenti e soprattutto quelli negativi.
Da vecchio fan di Star Wars mi verrebbe da ricordare le parole di Yoda che ammonisce che rabbia, paura e odio sono il lato oscuro e conducono alla sofferenza.

Rabbia, paura e odio sono le parole chiave della politica, soprattutto di quella italiana.

Non c'è dubbio alcuno che la maggior parte di noi cittadini è diventato un tifoso che "vive di assoluti", altra frase chiave della saga di Star Wars che indica il modo di pensare dei Sith.
Una frase che molti fan della saga hanno criticato perché in apparenza anche gli Jedi separano in modo netto il lato chiaro dal lato oscuro, ma in realtà è solo un'apparente contraddizione.

Gli Jedi possono scegliere di rinunciare alle lusinghe del lato oscuro. I Sith sono condannati alla perdizione eterna se si esclude appunto Anakin Skywalker che riuscirà a tornare al lato chiaro ma al costo della vita.

Se ci pensate bene è proprio così. Riuscire a far ragionare una persona in preda alla rabbia è una cosa molto difficile.

Quando si "vive di assoluti" non si è padroni della propria razionalità. Si vede un mondo inesistente in cui coloro che politicamente la pensano come noi, sono angeli serafini e quindi meritevoli solo di lodi e applausi mentre coloro che la pensano diversamente da noi sono i peggiori tra i demoni e quindi dovrebbero solo morire o subire le peggiori torture.

SVEGLIATEVI!!

Questo mondo non esiste. La politica è fatta da uomini e non da angeli o demoni. E visto che la principale caratteristica dell'uomo, la sua arma suprema, è la ragione, non c'è NESSUNA MOTIVAZIONE AL MONDO per buttarla nel cesso e tirare la catena.

Questo modo di vedere il mondo in bianco o nero, escludendo non solo il grigio ma tutto il resto dei colori, non solo non ci fa bene ma ci sta conducendo alla rovina.

La classe politica italiana non è composta dai veri oligarchi. In parte ci sono in mezzo anche loro, ma la vera oligarchia di potere non coincide con la classe politica, ma muove i fili della classe politica.
All'oligarca non gliene frega niente di chi vince la competizione politica tra i vari partiti che sono in parlamento e tra molti che sono anche fuori del parlamento perché l'oligarca sa che chiunque vinca sarà sempre ai suoi ordini.

Il gioco degli uni contro gli altri armati è stato creato proprio dagli oligarchi per illudere il popolo che può cambiare le sue sorti scegliendo per uno schieramento piuttosto che per un altro.

Che questo gioco sia eterodiretto e non governato dagli stessi politici è abbastanza evidente se si ragiona su quello che sarebbe "CONVENIENTE" ai vari partiti politici.

Ragionate con me.
Prendiamo Casini. A Casini conviene effettivamente un sistema proporzionale in cui i governi si formano in parlamento dopo le elezioni.

Voglio precisare che se il parlamento deve essere il luogo della mediazione degli interessi dei cittadini effettivamente sarebbe più democratico un sistema in cui i governi sono frutto di mediazioni parlamentari.
In alternativa, e a mio parere preferibile, è meglio un sistema che separa totalmente il potere esecutivo da quello legislativo.

Un sistema che prevede la formazione di maggioranze prima del voto in realtà è meno democratico anche se è il cittadino a sceglierlo perché di fatto si IMPONE una maggioranza che poi NON DEVE MEDIARE con nessuno in parlamento.

Scegliere la maggioranza prima del voto significa di fatto scegliere una "DITTATURA DELLA MAGGIORANZA". Ecco a voi un classico esempio di come con la demagogia, l'oligarchia sia riuscita a far credere ai cittadini che il voto diretto di una maggioranza predeterminata sia espressione di democrazia.

Ma torniamo al nocciolo. A chi, oltre Casini, fa comodo un sistema proporzionale in cui chi sta al centro diventa di fatto determinante nella maggior parte dei casi?
Se ci pensate bene, conviene solo a Casini.

Eppure la situazione politica si sta evolvendo nella direzione che fa comodo a Casini e non fa comodo a tutti gli altri a meno che "gli altri" non intendano trasformarsi in "centristi" puri.

Ora, se la classe politica fosse realmente "dominante" e non eterodiretta, oggi non staremmo qui a discutere delle manovre di Casini per arrivare alla legge proporzionale alla tedesca.

Quale sarebbe la convenienza del PD? Il PD ha bisogno come della legge elettorale maggioritaria a doppio turno come un assetato ha bisogno di acqua nel deserto.
Soltanto con una legge maggioritaria a doppio turno il PD può finalmente assumere il ruolo dominante dello schieramento di centrosinistra senza doversi piegare alle logiche di coalizione che sono il motivo principale per cui il centrosinistra perde le elezioni. Perché con uno schieramento così disomogeneo è difficile trovare una linea programmatica comune. Già fatica a trovare una linea programmatica al suo interno, figuriamoci se deve mediare con Di Pietro, Vendola o altri attori della politica.

Quale sarebbe la convenienza di FLI? Anche FLI, nonostante oggi sia costretto di fatto a far parte di uno schieramento centrista, converrebbe un sistema maggioritario a doppio turno in cui può sfidare al primo turno il PDL proprio cercando i voti nel suo schieramento naturale.

Berlusconi è quello che più di ogni altro ha interesse affinché il bipolarismo continui con le forme delle maggioranze che si scelgono prima del voto. E per evitare il dissenso interno il suo maggiore interesse è fare le elezioni a turno unico in modo da poter accusare chi nella sua area si presenta al di fuori del suo schieramento di fare il gioco della sinistra e quindi polarizzare il voto degli elettori di centrodestra verso di lui.

Anche la Lega preferisce che il bipolarismo sia espressione di maggioranze predeterminate e quindi vede con sospetto il doppio turno anche perché nonostante tutto la Lega al nord non è il primo partito e in un doppio turno molti si turerebbero il naso per far vincere l'avversario della Lega chiunque esso sia.

IDV, SEL e altri partiti minori di centrosinistra magari entrerebbero in parlamento anche con una legge elettorale proporzionale ma non riuscirebbero a far parte di nessun governo.
Non avrebbero alcuna convenienza a promuovere un sistema maggioritario a doppio turno perché loro sono speculari a Berlusconi. Hanno bisogno che il PD sia imbrigliato e costretto a stare in coalizione con loro.
IDV e SEL non sono come FLI. A loro conviene maggiormente il sistema delle primarie piuttosto che il doppio turno. La ragione è che con le primarie possono fare la scalata al PD mentre nelle elezioni a doppio turno il PD si presenta da solo al primo turno e ragionevolmente ottiene i numeri per andare al ballottaggio contro la coalizione di centrodestra.

Cosa dovrebbero fare allora i partiti politici oggi per non consegnare la vittoria politica a Casini che ha una posizione minoritaria ma determinante?

Oggettivamente oggi né il PD e né il PDL possono vincere le elezioni perché difficilmente otterrebbero la maggioranza in tutte e due i rami del parlamento. Il terzo polo ha i numeri necessari per essere determinante al senato.
Chi dei due principali schieramenti dovesse vincere alla camera, si troverà costretto a fare i conti con Casini al senato

Berlusconi è quello che ha più da perdere questa volta. Se non vince in entrambe le camere è finito.
Ma anche il PD sta messo male. Oggettivamente con una legge proporzionale finirebbe per scindersi nuovamente e le possibilità che possa andare al governo sono pari a quelle che aveva il PCI nella cosiddetta prima repubblica.

La fine politica di Berlusconi potrebbe coincidere con la fine politica di tanti. Paradossalmente saranno tutti vittime della "DEMONIZZAZIONE" dell'avversario.
Perché se in questi sedici anni non si fossero screditati e insultati gli uni contro gli altri e si fossero invece legittimati a vicenda oggi ci sarebbe una semplice soluzione per entrambi gli schieramenti principali per evitare la fine del bipolarismo: la GROSSA COALIZIONE tra PDL e PD.

Ma siccome l'Odio, la Rabbia e la Paura sono la via per il lato oscuro alla fine vincerà Casini e la fine di Berlusconi coinciderà con la fine del bipolarismo e del maggioritario.

mercoledì 1 dicembre 2010

Scenario di gattopardismo italiano.

Quale sarà il futuro scenario della politica italiana?

Ogni cambiamento significativo della situazione politica passa attraverso eventi traumatici. Non sempre questi eventi sono cruenti come nel caso di guerre o rivoluzioni.
Spesso questi eventi nascono in periodo di crisi di sistema: possono essere eventi legati a eventi giudiziari, come il caso di tangentopoli; possono essere eventi di carattere economico; molto più raramente possono essere eventi di carattere culturale.

Questa premessa mi serve per dire che nessun cambiamento vero nasce da lotte interne al potere. La "rivoluzione" non si fa dall'interno e di nascosto al popolo.

Anche una rivoluzione pacifica per avere successo deve essere pubblica e portata avanti con coraggio anche a costo di perdere.
Fatemi un solo esempio di "rivoluzione dall'interno" che abbia mai funzionato nella storia.

Se volete un cambiamento in Italia, dovrete necessariamente andare contro il sistema e non potrete farlo dall'interno perché tutti i cambiamenti prevedono una svolta traumatica.

La situazione dell'Italia oggi potrebbe essere matura per arrivare a un cambiamento. C'è una crisi economica, giudiziaria e perfino culturale. Se non si ha il coraggio oggi di fare veramente qualcosa per mettere in crisi l'oligarchia e spazzarla via, difficilmente la storia ci darà un'occasione migliore.

Se invece prevale lo spirito "ultrà" che è incapace di riconoscere l'esistenza di un'unica oligarchia che controlla tutti i partiti politici ecco cosa accadrà.

Oggi Berlusconi è oggettivamente debole. Il 14 dicembre non solo potrebbe non ricevere la fiducia, ma la consulta potrebbe anche bocciare lo scudo e quindi riaprire i processi che lo vedono imputato.
Diversamente da tutti gli altri soggetti politici se si va a elezioni Berlusconi è costretto a vincere sia alla Camera che al Senato.
Se ciò non avvenisse, Berlusconi si troverebbe in un certo senso espulso dalla politica che conta.

Allo stato attuale delle cose Berlusconi non avrebbe la maggioranza certa in tutti i rami del parlamento e quindi c'è una forte possibilità che la sua stagione politica volga al termine, sempre che la sinistra non faccia in modo di "resuscitarlo" per garantirsi la sopravvivenza.

Già perché anche a sinistra non stanno messi troppo bene. Perché se Berlusconi dovesse diventare marginale, dovrebbero fare qualcosa che non sono abituati a fare: proporre un'alternativa seria e credibile.
Attualmente l'unico programma della sinistra è l'antiberlusconismo. Su tutto il resto sono ampiamente divisi. Soprattutto all'interno del PD le due anime, una ex DC e l'altra ex PCI, faticano a trovare una sintesi e gli stessi elettori faticano ad accettare questa sintesi preferendo scelte ideologiche più "chiare".

Chi sta messo meglio di tutti in questo momento è Casini.
Se si va alle elezioni e la coalizione di Casini supera gli sbarramenti alla Camera e al Senato, e con l'apporto di FLI e API è abbastanza probabile che accada, il gruppo centrista molto probabilmente diventerà determinante per la formazione di un qualsiasi governo.

Al gruppo centrista è sufficiente che al Senato nessuno dei due schieramenti contrapposti riesca a ottenere la maggioranza per vincere politicamente le elezioni e l'obiettivo sembra abbastanza a portata di mano.

A quel punto è molto probabile che Casini ottenga il proporzionale alla tedesca (altrimenti salta il governo) e che si ritorni alle coalizioni di governo post elezioni come avveniva nella prima repubblica.

Come si diceva nel gattopardo: "bisogna che tutto cambi affinché niente cambi".
Dopo 17 anni di berlusconismo e antiberlusconismo alla fine si ritorna da dove si è partiti per manifesta incapacità sia dei berluscones che degli antiberluscones di creare veramente una seconda repubblica.

Se si va a un sistema proporzionale alla tedesca, dite pure addio non solo a Berlusconi, ma anche a Di Pietro, Vendola e Grillo. È probabile che assistermo all'ennesima scissione del PD. È probabile che la Lega fagociterà buona parte del PDL e che ciò che rimane di questo confluisca al centro a formare un partito simile a quello che era una volta la DC.

L'alternativa di questo scenario è che dopo le elezioni PDL e PD per far sopravvivere il bipolarismo si mettano assieme e facciano una legge elettorale a doppio turno alla francese.
Questa ipotesi, che teoricamente salverebbe il bipolarismo, è di difficilissima attuazione agli occhi degli elettori soprattutto del PD che potrebbero ottenere il doppio turno solo in cambio di Berlusconi a palazzo chigi oppure di una legge che salva lo stesso dai processi.

In entrambi i casi a vincere è l'oligarchia.

Evitare entrambi gli scenari è al momento fantascienza. La coalizione di centrosinistra difficilmente potrebbe vincere in entrambe le camere per via del fatto che è costretta a tenere fuori alcuni partiti dalla coalizione per mantenere non solo gli equilibri interni al PD ma anche per non doversi trovare nella situazione del 2006.

Più facile che a vincere in entrambe le camere sia Berlusconi soprattutto se riesce a recuperare parte di quell'elettorato che oggi sembra indirizzato verso FLI. Ma se questa ipotesi dovesse verificarsi, per tutti gli altri schieramenti sarebbe la fine. Vedremo letteralmente andare in pezzi tutti gli avversari di Berlusconi e forse a quel punto la rottamazione di Renzi avrà finalmente luogo.

Il timore dell'ultima ipotesi è quello che porterà i parlamentari a cercare di evitare le elezioni a ogni costo e a cercare di fare qualcosa per garantirsi la futura sopravvivenza.
Prevedo che il 14 a qualcuno dell'opposizione possa venire un attacco di diarrea fulminante al momento del voto alla camera.

domenica 28 novembre 2010

Cosa farete da grandi?

"Vorrei essere libero, libero come un uomo. Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia, che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà." - citazione da "La libertà" di Giorgio Gaber
Cosa volete fare da grandi? Credete veramente che la democrazia sia passare la vita a votare per i partiti politici e per i leader?

Libertà è partecipazione, diceva Gaber nella sua canzone.
Ma per voi che cos'è la "partecipazione"? È votare per i partiti?

Una volta che avete votato per un partito vi sentite veramente realizzati? Sentite veramente di aver esercitato un potere o votate per rassegnazione?

Io ho un'idea molto diversa della partecipazione. Oggi se ti iscrivi a un partito a meno di non essere un "portatore di fondi" non conti. E se non "sostieni" chi nel partito porta i fondi, non fai carriera.

Puoi avere tutto il carisma di questo mondo, puoi avere anche le migliori idee del mondo, ma se non appoggi gli "interessi" dell'oligarchia interna del partito, che a sua volta sostiene le ragioni dell'oligarchia del Paese, tu non farai mai carriera. Anzi, è anche molto probabile che tenteranno di ostacolarti in ogni modo finché scoraggiato non andrai via.
Magari proverai a farti strada in un altro partito e con tuo rammarico scoprirari che tutti i partiti funzionano allo stesso modo.

Ma tu non demordi, pensi di avere le soluzioni migliori e pensi di farti un partito per conto tuo e finisci per dover andare in giro a cercare fondi e a trovare il modo di farti ascoltare visto che l'oligarchia ha ben pensato di fare in modo che non possiate farvi ascoltare se non sostenendo spese enormi.

Ecco, questa è l'esatta fotografia del sistema partitocratico.

Finché avremo un sistema basato sui partiti, potete dire addio alla democrazia e "nel farvi comandare" dovrete necessariamente trovare la vostra libertà.

Volete cambiare il mondo? Smettete di fare le pecore e comportatevi da lupi. Non potete pretendere che sia chi è al potere a difendere la vostra libertà e la democrazia, dovete essere voi a difendere la vostra libertà e la democrazia.
Se votate per quei partiti i cui esponenti sono dei burattini in mano all'oligarchia, l'unica cosa che difendete è l'oligarchia, non la democrazia.

Chi è al potere cerca di mantenere il suo status quo. Se voi continuate a votare per le persone indicate da quelli che stanno al potere, come pretendete di cambiare il mondo?

Ma può darsi che voi non siate d'accordo con me e che addirittura possiate pensare che sia troppo facile puntare l'indice contro tutti i partiti e dire che sono tutti parte dell'oligarchia.
Se lo pensate vi dico fin da subito che io credo nella partecipazione e nella rappresentanza e quindi non sono un qualunquista.

Ma credo nella partecipazione e nella rappresentanza che non sia "mediata" da interessi economici.
I partiti hanno un disperato bisogno di fondi. Fondi per la campagna elettorale, ma anche fondi per tenere sempre attiva la macchina della propaganda per spiegare alla cittadinanza perché il partito ha preso delle decisioni quando i suoi elettori molto probabilmente avrebbero scelto in modo differente.
Se non ve ne siete accorti siamo alla campagna elettorale perenne.

Oggi se vuoi essere "partecipe" del gioco non devi far altro che iscriverti in un partito e leccare il culo a chi all'interno del partito muove più fondi.
Di sicuro troveranno il modo di farvi eleggere. Se siete pro oligarchia avrete tutte le porte spalancate e comincerete ad assaporare le gioie del potere. Se avete un'idea di partecipazione differente mi dispiace ma avrete le porte chiuse in faccia.

La rappresentanza poi è diventata una barzelletta. Se io vado a votare e sulla scheda elettorale trovo dei simboli di partiti che non avevo mai visto, vuol dire che hanno fatto in modo che io non potessi ascoltare quello che avevano da propormi. O meglio, se avessi seguito tutto il palinsesto magari avrei trovato uno spazio di cinque minuti dopo il tg della sera contro i cinquecento minuti dei partiti dell'oligarchia messi negli orari di maggior ascolto. Magari mi potrebbero anche capitare due serate a "Porta a Porta" dove ognuno dei movimenti ha un tempo molto limitato per esporre il proprio programma, contro le venti puntate sempre di "Porta a porta" dove i partiti dell'oligarchia hanno molto più spazio che di solito sprecano prendendosi a insulti.

Potete anche non essere d'accordo con me, ma se così è, allora abbiate il coraggio delle vostre idee e dimostratemi che sono io a sbagliare. Questo è uno spazio dove potete partecipare. Io non ho paura delle idee degli altri anche quando sono orribili.

giovedì 25 novembre 2010

Oligarchia - La Repubblica di Star Wars

Ok lo so, sto per fare una "Reductio ad Bella Stellaria", argomento di cui discussi nel blog di Walter Loggetti in questo post: Walter e le K ^____^

In pratica mi accingo a fare un paragone tirando in mezzo Star Wars.

Quando si fanno dei paragoni tra Star Wars e la situazione politica si tende a farli con l'impero, l'imperatore o Darth Vader. Questo perché spesso si tende a dipingere la parte politica avversaria come se fosse il male assoluto. Basta farsi un giro su internet per vedere decine di questi paragoni.

Invece la politica di oggi, specialmente in Italia, è molto più simile alla situazione in cui si trovava la Repubblica di Star Wars prima di trasformarsi in un impero.

Uno stato dalla burocrazia pesante e lentissima. Lo capiamo nel discorso tra la regina Amidala e il senatore Palpatine quando parlando dell'invasione di Naboo disse: "La Corte impiega ancora più tempo del Senato per decidere."

Palpatine le aveva già proposto di chiedere una mozione di sfiducia nei confronti del cancelliere supremo Valorum per eleggere un cancelliere più forte visto che su questi pendevano delle accuse di corruzione che di fatto lasciavano il comando ai burocrati.

E proprio quando i burocrati al fianco di Valorum intervengono prima che lui potesse respingere la proposta di nominare una commissione per indagare su Naboo mossa dalla Federazione dei mercanti, Palpatine dice alla regina:
"Entrano i burocrati, i veri signori della Repubblica; e alle dipendenze della Federazione dei mercanti, potrei aggiungere. E qui il potere del Cancelliere Valorum si dissolve per sempre..."

E qui Amidala chiede una mozione di sfiducia per Valorum e l'elezione di un nuovo cancelliere... cosa che porterà Palpatine al potere. Lo stesso Palpatine che nelle vesti di Darth Sidious manovrava con la Federazione dei mercanti.

L'ascesa di Palpatine sarà del tutto legale.

Come potete vedere gli elementi di uno stato oligarchico ci sono tutti. C'è uno stato lento e macchinoso incapace di risolvere rapidamente le questioni e sotto il controllo dei burocrati, alle dipendenze della oligarchia. La macchina della giustizia (La Corte di cui parlava Amidala) è a sua volta molto lenta.
C'è una politica corrotta. I burocrati che fermano Valorum e le accuse di corruzione che pendono su di lui ne sono l'emblema.

Perché l'oligarchia agisce così. Giuliano Ferrara disse: "In Italia per fare politica devi essere ricattabile".
Ma chi sono i ricattatori? Sono gli oligarchi.
L'oligarchia corrode e corrompe. Lusso, divertimenti, soldi, potere.

In Italia abbiamo un parlamento che impiega moltissimo per prendere decisioni, quando riesce a prenderle.
Abbiamo una giustizia ancora più lenta capace di emettere una sentenza di assoluzione per una strage dopo 36 anni. Il potere esecutivo è una barzelletta da decenni.

Nella saga di Star Wars il cancelliere Palpatine prende il potere e solo dopo molto tempo diventa imperatore. Di fatto tradisce l'oligarchia scatenando una guerra civile e fingendosi il paladino della democrazia per poi portare a compimento il suo piano con l'eliminazione dei Jedi e con la fine della guerra civile contro gli ex oligarchi.

L'oligarchia nella realtà non si farebbe spazzare via così facilmente come avviene nella saga affidandosi completamente a un unico uomo potente. L'oligarchia invece tende a fare in modo che "tutto cambi affinché nulla cambi". L'oligarchia nella Roma antica fece candidare suoi uomini contro uno dei fratelli Gracchi. Questi si erano battuti per il popolo, ma gli uomini dell'oligarchia attraverso la demagogia riuscirono a vincere le elezioni a tribuni della plebe per poi fare totalmente gli interessi dell'oligarchia.

Gli "uomini nuovi" spesso puzzano di oligarchia... state attenti e osservateli bene. Se fanno discorsi demagogici è molto probabile che siano pronti a sostituire i vecchi burattini dell'oligarchia spacciandosi per i nuovi paladini del popolo.

Ovviamente uno dovrebbe imparare a capire che cosa è democrazia e cosa invece è demagogia e la cosa non è affatto scontata.

mercoledì 24 novembre 2010

Non esiste la pillola magica.

Noi italiani siamo fatti così. Vogliamo sempre avere una soluzione a portata di mano.

Questo vale anche in politica. Le domande più ricorrenti che mi sento fare sono:

1) Che fare?
2) Per chi votare?

Il problema è che spesso e volentieri la prima domanda è una forma meno diretta della seconda ma la sostanza rimane quella.

Insomma, spesso e volentieri la gente mi chiede per chi votare come se la soluzione dei loro problemi potesse essere quella di mettere una croce su un simbolo piuttosto che su un altro.

Evidentemente non riesco a farmi comprendere bene.
La soluzione non è mettere una croce su un simbolo di un partito o un movimento che ci propongono in televisione.

Guardate questi risultati del 2008:

Elezioni Camera
Elezioni Senato

Visti?
Benissimo. Di quanti dei simboli che avete visto in queste liste conoscete, leader e programma? Conoscete solo quelli che vi propongono in televisione? Qualcuno lo avete visto passare ogni tanto, ve lo ricordate ma non sapete bene cosa propongono?

Ora vi faccio una domanda. Quando siete andati a votare, perché avete votato per uno dei partiti più famosi che hanno fatto diversi passaggi in televisione e non avete votato il partito "Per il bene comune" o "Unione democratica per i consumatori"?

Eppure quei partiti che non avete votato hanno dovuto fare delle trafile democratiche che quelli che invece avete votato non hanno dovuto fare.
Hanno dovuto raccogliere firme che quelli che avete votato non hanno dovuto raccogliere. Il tutto è previsto dalla legge elettorale.

I partiti che molto probabilmente avete votato fanno parte dell'oligarchia. Quelli che non avete votato e che in televisione avete visto magari mezza volta, hanno dovuto farsi un mazzo tanto soltanto per avere la possibilità di partecipare alla contesa elettorale.

Quando io dico a qualcuno che la cosa migliore da fare sarebbe quella di votare per quei partiti che trovate sulla scheda elettorale ma di cui ignorate anche l'esistenza, spesso mi sento rispondere che quei partiti non hanno alcuna possibilità di vincere e che votarli è semplicemente una perdita di tempo.

Punti di vista. Per me votare per uno dei partiti "televisivi" è dannoso. A questo punto se devo scegliere il male minore scelgo di perdere tempo. Che se poi lo facessero in massa tutti quanti, non sarebbe una perdita di tempo. In un colpo solo togliersi dalle palle tutta questa banda di incapaci e uomini pericolosi che continuate a votare per me sarebbe una fonte di goduria incredibile.

Non esiste la pillola magica. La pillola magica siete voi. È solo formando un movimento cosciente dal basso che si può cambiare questo paese e forse il mondo intero.

Non è certo affidandosi alle stesse persone che hanno causato i mali di questa nazione e che hanno governato per 8,5 anni da una parte e 7,5 dall'altra in questi sedici anni che riusciremo a cambiare questo paese.
La soluzione non è rinunciare a votare. All'oligarchia non gliene frega niente se vota solo il 5% delle persone.
Certo, sarebbe un segnale di scontento, ma vi avverto che l'oligarchia quando si sente in pericolo immola sempre una vittima al popolo tanto per dargli il contentino per tenerlo calmo.

Pensate veramente che all'oligarchia gli interessi salvare il culo di Berlusconi o di Casini o di Veltroni o di Di Pietro?
Se possono liberarsene per tenere calmo e ubbidiente il popolo lo faranno.

L'unica cosa seria che potremmo fare è quella di formare un movimento dal basso. Ma non un movimento che nasce dal malcontento e dalla rabbia. Ci indicherebbero come dei pericolosi sovversivi e loro hanno la propaganda che noi non abbiamo.
Bisogna creare un movimento di gente che usa la testa, che si fa avanti con proposte serie, che non si fa provocare e che non provoca.

E finché non riusciremo ad avere la possibilità di partecipare direttamente alla contesa non ci resta che scegliere per il male minore, che diversamente da quanti molti di voi pensano si tratta proprio di quelle liste che non vedete mai passare in televisione (e un motivo ci sarà...).

martedì 23 novembre 2010

Appello all'intelligenza degli uomini

Credo nell'intelligenza degli uomini. Mi basta guardarmi intorno per vedere le meraviglie che come umanità siamo stati in grado di inventare.
Certo, qualcuno mi potrebbe dire che in giro c'è più stupidità che intelligenza e probabilmente avrebbe ragione, ma io credo nella vostra intelligenza. Non mi interessa se il mondo è stupido e non ragiona.

Sono qui a chiedervi di usare il cervello. Non mi importa niente se poi vi gira la testa o vi esce il fumo dalle orecchie. Vi chiedo di ragionare.
Se avessi intenzione di ingannarvi ora vi direi quello che vorreste sentirvi dire e sarebbe un atto di superbia il mio perché mi reputerei più intelligente di voi.

Potrei raccontarvi che i problemi dell'Italia sono incarnati in una determinata parte politica e stuzzicare la vostra rabbia, la vostra insoddisfazione, il fatto che non riuscite ad arrivare a fine mese o che siate in cassa integrazione. Potrei fare leva sulle vostre angosce, le vostre frustrazioni e sarei il solito imbonitore politico che parla alla vostra pancia per il proprio tornaconto personale: fare soldi alla faccia vostra.

Invece sono qui a dirvi cose che non vorreste sentire, perché credo nella vostra intelligenza, perché so che mi manderete a fanculo anche mentre dormite la notte, perché dico cose che vi danno fastidio.
Non è facile fare autocritica. Ognuno di noi è cresciuto con delle idee e delle convinzioni. Ognuno di noi ha delle simpatie e delle antipatie viscerali però io credo nella vostra intelligenza e so che alla fine la vostra ragione avrà la meglio sul carattere e sui mal di pancia.

Non siete d'accordo con me? Mandatemi palesemente a fanculo. Non mi offendo. Sfogate pure tutta la rabbia che avete dentro contro di me, ma alla fine vi ritroverete davanti a voi sempre i miei ragionamenti, quelli che vi danno fastidio.

Sapete cosa mi costerebbe inventarmi un'utopia? Zero. Sapete cosa mi costerebbe dirvi le cose che vorreste sentirvi dire? Zero. Sapete quanto mi costa chiedervi invece di ragionare? Tantissimo. Perché invece di mettermi al di sopra di voi e guidare il vostro scontento, mi metto al pari vostro a prendermi anche gli insulti.

E non faccio questo perché sono un povero fesso. Oddio se lo pensate non mi offendo. Faccio questo perché credo profondamente in quello che dico, perché ho messo da parte le simpatie e le antipatie per guardare alla sostanza dei fatti, perché ho impegnato la mia mente per circa dieci anni in ragionamenti quotidiani su come far funzionare una società.

Faccio questo perché da solo il mondo non lo cambio. Faccio questo perché io penso di avere delle ottime soluzioni ma magari voi ne avete di migliori e ancora non lo sapete, ma non lo saprete mai se invece di incancrenirvi sui vostri "mal di pancia" non userete la vostra ragione.

Io ho bisogno dell'intelligenza degli uomini non del loro odio, non del loro astio, non della loro indignazione. Ho bisogno di persone che vogliono cambiare veramente il mondo e per farlo sono disposte innanzitutto a cambiare se stesse.

Il mondo è pieno di persone che vi prendono per il culo dicendo cose che a voi fa piacere sentirvi dire. Io non lo voglio fare. Io voglio che siate uomini e gli uomini usano la ragione, non la pancia.

lunedì 22 novembre 2010

Oligarchia ed elezioni

In questo post cercherò di dimostrarvi perché le elezioni politiche sono di fatto condizionate totalmente dall'oligarchia.

Chi mi conosce sa che è da dieci anni che sto studiando il modo di creare una nuova società migliore di quella attuale. Tutto questo lavoro culminerà con la realizzazione di un libro, che spero prima o poi di riuscire a completare.

Cominciamo col dimostrare intanto che avevo visto giusto già da tanto tempo:

1) Post Marzo 2005
2) Post Ottobre 2005

Questi post furono scritti da me prima delle elezioni regionali del 2005 e quando venne approvata la legge elettorale "porcata" alla camera. Li scrissi su un newsgroup che frequentavo all'epoca.

Ricordai all'epoca che la legge passò con il voto segreto e con i voti di parte dell'opposizione che si andarono a sommare a quelli dell'allora governo Berlusconi.

Veniamo a oggi.
Oggi tutti si lamentano di questa, giustamente definita, porcata di legge elettorale ma bisogna ricordare che all'epoca la maggior parte del mondo politico fece solo finta di scandalizzarsi.
E pare che questa porcata abbia un solo padre, Calderoli, mentre tutti gli altri sono delle vergini vestali che si sono sempre opposte. Non è così. Voto segreto e la legge ha avuto i voti di parte dell'opposizione. Non smetterò mai di ricordarlo.

Dunque la legge elettorale è oggettivamente figlia di tutte le forze politiche presenti in parlamento all'epoca e che ancora oggi vi si trovano. La legge è figlia della legge elettorale della Toscana, legge che è stata fatta totalmente dal centrosinistra. Il centrodestra l'ha fatta diventare legge nazionale con alcune modifiche ed ha avuto il sostegno a voto segreto di parte dell'opposizione.

Ma cosa c'entra tutto ciò con l'oligarchia? Moltissimo.
Questa legge elimina di fatto la democrazia interna dei partiti. Coloro che all'interno di un partito dissentono dalla linea della segreteria di partito, bene che gli va vengono candidati in fondo alla lista bloccata. Se rompono proprio le scatole nella lista non ci finiscono nemmeno.

Certo, una volta eletti c'è sempre la possibilità che i parlamentari possano passare ad altri schieramenti con la speranza di essere rieletti, ma comunque questi parlamentari "ballerini" di solito non sono pericolosi per l'oligarchia essendo "facilmente comprabili".

Un altro "pregio" di questa legge elettorale sempre nell'ottica dell'oligarchia è che eliminando i collegi uninominali si usano i collegi della legge proporzionale. Non ricordo se sono cinque, ma comunque sono collegi molto ampi. In un collegio uninominale un cittadino che si fosse presentato con una lista civica contro i candidati dell'oligarchia poteva sempre farla franca. A livello di macro regioni proporzionali le liste civiche non hanno praticamente speranze.

L'ultimo vantaggio di questa legge sempre dal punto di vista dell'oligarchia è che utilizzando una legge proporzionale evitano il problema dei "collegi sicuri". Infatti la legge "mattarellum" costringeva i partiti grandi, per opportunismo, a candidare nei collegi dove avevano maggioranze bulgare gli esponenti dei piccoli partiti loro alleati di fatto creando un'enorme frammentazione del quadro politico.

Lo scopo dell'oligarchia è che chiunque sia eletto sia qualcuno che può controllare. Di conseguenza per l'oligarchia è necessario che le elezioni diventino molto costose in modo che i partiti politici abbiano bisogno di enormi fondi. E questi fondi chi glieli dà?

Il cosiddetto "rimborso elettorale" che i partiti politici si dividono a ogni elezione, non è assolutamente sufficiente a mantenere lo "status quo" e a farsi eleggere. I partiti politici sono in campagna elettorale perenne con la macchina della propaganda sempre attiva. Tutto questo ha un costo giornaliero spaventoso e difficilmente con i soldi del rimborso possono andare avanti per cinque anni, nonostante a noi poveri cittadini sembrano cifre enormi.

Nei partiti comandano quelli che hanno la capacità di raccogliere fondi, non quelli che hanno le idee migliori per il paese. Quindi di fatto comandano gli oligarchi.

Avete presente l'America? Barack Obama ha speso 600 milioni di dollari per diventare presidente contro i 200 milioni di McCain. Ce lo vedete voi un poveraccio che va in giro con i banchetti a chiedere fondi che riesce a raccogliere 200 milioni di dollari e invece di scappare in un paese tropicale che non concede estradizione decide di diventare presidente degli Stati Uniti? Senza i grossi finanziatori nel mondo occidentale non fai politica.

Questo vale anche in Italia. Pensate davvero che in Italia esistano partiti "puri" che non sono al soldo dei ricchi e potenti oligarchi? Siete davvero convinti che esista solo un caso in Italia di un parlamentare che aveva una casa pagata a "sua insaputa"?

Più le elezioni sono costose e più l'oligarchia domina.
Il terrore dell'oligarchia è un sistema elettorale che sia a costo zero.
In un sistema elettorale a costo zero, le idee prevalgono perché il denaro non conta.
In un sistema elettorale costoso invece è anche difficile la formazione di nuovi partiti.

L'oligarchia non vuole che i cittadini abbiano la possibilità di scegliere in modo democratico. L'oligarchia vuole che i cittadini si illudano di farlo votando per i suoi candidati.

Ah, per finire in provocazione... quanti nuovi partiti vedete partecipare a dibattiti televisivi durante una campagna elettorale? Non potete vederli. È previsto dalla legge "parcondicio", quella legge che teoricamente dovrebbe garantire parità di condizioni d'accesso. Peccato però che negli ultimi giorni di campagna elettorale sono solo i partiti già presenti in un parlamento regionale, statale o europeo a poter partecipare.
"Tutto questo è solo un caso?" direbbe un noto "cazzeggiatore" televisivo...

domenica 21 novembre 2010

L'illusione del libero arbitrio.

In uno dei pessimi sequel di Matrix a un certo punto il protagonista si trova di fronte all'Architetto, una strana figura che aveva il compito di programmare Matrix. Nel dialogo che intercorre tra Neo e l'Architetto, si viene a scoprire che Matrix ha iniziato veramente a funzionare quando nella programmazione venne data l'illusione di poter scegliere.

Chiunque ha fatto il game master in un gioco di ruolo sa bene che cosa si intende. Il giocatore deve essere convinto che tutto quello che accade nel gioco avvenga a causa delle sue decisioni. Meno si ha la sensazione che il game master abbia in realtà programmato tutto e maggiore è il divertimento del giocatore.

In un gioco di ruolo infatti il compito del master è proprio quello di creare l'illusione del libero arbritrio e cioè di dare l'illusione al giocatore che tutto quello che accade avviene per una sua scelta. Di conseguenza il giocatore deve avere la possibilità di scegliere.

Anche le società odierne hanno i loro game master. Sono gli oligarchi. E ci lasciano scegliere dandoci l'illusione del libero arbitrio attraverso le elezioni.
Gli oligarchi generalmente non temono le elezioni perché tutti i partiti e i movimenti che hanno notorietà pubblica sono di fatto nelle loro mani. Per "spaventare" l'oligarchia dovrebbe succedere che un partito sconosciuto per una sorta di miracolo venga votato massicciamente contro ogni previsione.

Ma gli oligarchi sanno benissimo che questo non accadrà mai perché è difficile sfuggire alla propaganda degli oligarchi.

Il classico elettore di un determinato partito di solito non ha la mente aperta. Il classico elettore legge i giornali che sostengono la propria parte politica e/o criticano quella avversaria, vede le trasmissioni televisive in cui si sostiene la propria parte politica e/o si critica quella avversaria, compra libri e testi della propria area culturale e schifa come lo sterco i libri e i testi della parte avversaria.

In pratica il classico elettore non ha la mente aperta ma cerca costantemente conferma delle ragioni del proprio pensiero. Pensateci bene. La maggior parte delle persone non mette mai a confronto seriamente le proprie idee con quelle degli altri e non è mai disposto a cercare di vedere le ragioni degli altri.

Ecco perché l'oligarchia vince. Perché l'oligarchia fa in modo che sia la pancia a dominare le scelte delle persone. La "paura" che a vincere le elezioni sia la parte avversaria è più forte di ogni cosa.
Personalmente sono quasi convinto che se anche fosse palesato il gioco dell'oligarchia ci sarebbero sempre delle persone che si chiuderebbero occhi e orecchie e farebbero finta di nulla per potere continuare a votare contro la parte avversaria.

Ecco l'illusione del libero arbitrio. Per qualunque schieramento tu voti, l'oligarchia vince.
L'unico modo per battere l'oligarchia è quello di creare un movimento dal basso che prenda coscienza di questa illusione e cerchi di scardinarla in modo che risulti palese a tutti.

E quando finalmente il popolo si accorgerà che il re è nudo a quel punto sarà troppo tardi per l'oligarchia fermare l'avanzata di una nuova democrazia.

Iniziamo...

Anno 2010. Quando ero bambino si diceva che il mondo sarebbe stato profondamente differente nel 2010. Probabilmente avremmo avuto una colonia sulla Luna e avremmo viaggiato verso Marte e gli altri pianeti del sistema solare.

Non solo tutto ciò non si è avverato, ma il mondo è rimasto sempre lo stesso. Le società sono rimaste sempre le stesse. Se è vero che sono cadute le ideologie totalitarie del novecento, è altrettanto vero che le democrazie liberali si sono trasformate ormai da tempo e sotto gli occhi di tutti, anche se non ne abbiamo preso pienamente coscienza, in delle vere e proprie oligarchie che controllano totalmente i partiti che dovrebbero garantirci quella democrazia in cui il popolo dovrebbe essere sovrano.

Le elezioni sono una farsa in cui i candidati sono espressione della stessa oligarchia di potere, non importa da quale partito politico essi siano appoggiati.
Forse si salvano solo quei candidati appoggiati da partiti di cui nessuno ha mai sentito mai parlare e che si trovano "stranamente" sulla scheda elettorale quando andiamo a votare.

Finché penseremo che i problemi della politica possono risolversi andando a votare questo o quell'altro partito, faremo proprio il gioco degli oligarchi.

"Bisogna che tutto cambi affinché nulla cambi" dicevano nel gattopardo.

Dobbiamo usare la ragione. Ma usare la ragione non significa urlare contro i partiti in modo generico. Non significa nemmeno individuare un preciso avversario da abbattere perché l'oligarchia è ovunque, non in un partito, in una coalizione o solo in alcuni partiti. È ovunque. È a destra come è a sinistra e come è al centro.

Se ce l'hai a morte con Berlusconi, con la sua coalizione e l'unico desiderio della tua vita è quello che lui vada in galera e ridotto alla miseria e che la sua coalizione sia distrutta definitivamente, allora stai combattendo per l'oligarchia.

Se ce l'hai a morte con quelli di sinistra, con i comunisti, gli ex comunisti, i post comunisti, i catto-comunisti, il socialismo, i centri sociali e le zecche, allora stai combattendo per l'oligarchia.

Se non ce l'hai né con Berlusconi e né con i comunisti, ma ritieni che l'unica soluzione possibile sia quella di fare un governo di salvezza nazionale, una grande ammucchiata con tutti dentro per fare uscire l'Italia dalla crisi, allora stai combattendo per l'oligarchia.

Se viceversa sei uno che ha capito che Vendola, Grillo, Di Pietro, Bersani, Rutelli, Casini, Fini, Bossi, Berlusconi e Santanchè, con tutti i loro affiliati, non hanno fatto nulla di concreto per rendere più democratico questo paese ma che anzi o hanno portato avanti proposte di legge che vanno in direzione esattamente contraria alla democrazia oppure hanno alzato la voce contro bersagli "sbagliati" senza fare nulla di concreto a favore della democrazia, allora è l'oligarchia che ti combatterà.

L'unico modo per difendere la democrazia è avere una mentalità democratica. Democrazia non significa "votare". Democrazia è prima di tutto la possibilità per un cittadino qualsiasi di poter partecipare alla vita politica della nazione indipendentemente dalle sue possibilità economiche. Se seguiamo la logica, significa che la competizione politica deve essere a costo zero.
Più una competizione politica diventa costosa e più l'intero sistema finisce in mano agli oligarchi.

So di dire una cosa impopolare, ma la riduzione del numero dei parlamentari, per esempio, non solo è un messaggio della propaganda dell'oligarchia (meno gente da controllare) ma di fatto rende più costose le competizioni elettorali, poiché il numero degli elettori per singolo seggio aumenta e più sono gli elettori e più soldi bisogna spendere per "arrivare a tutti".
Provate a pensarci.