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sabato 18 giugno 2011

L'italica colla per la poltrona...

In questo paese non ci si dimette mai. Ormai ci siamo talmente abituati che quando qualcuno si dimette il primo commento che ci passa per la testa è: "Ma che è scemo?".

In questo Paese dimettersi è un'anomalia quando in genere negli altri paesi è una prassi.
Basta che dai una poltrona a qualcuno e questo sarà determinato a rimanerci incollato per tutta la durata del mandato.

Se in alcuni momenti, la situazione spinge affinché chi occupa una poltrona dia le dimissioni, state pur sicuri che quella persona farà di tutto per restarci incollato oppure per ottenere qualcosa in cambio.

Vi ricordate Villari che nominato presidente della commissione di vigilanza sulla rai dalla maggioranza di governo e contro il generale parere del suo partito (allora era il PD), non voleva dimettersi nonostante il suo partito glielo chiedesse.
Ok, da una parte aveva anche ragione Villari. In quel posto doveva essere nominato un esponente dell'opposizione e Villari lo era e quindi anche se la sua elezione era stata "accidentale" il suo partito avrebbe potuto comunque accettare la sua nomina.

Il PD non l'ha fatto e per far dimettere Villari si è dovuti ricorrere a un'espediente tecnico perché altrimenti non schiodava dalla poltrona.
Chi si ricorda l'aforisma: "Dio me l'ha data e guai a chi me la tocca!"?

Ora ci risiamo. Lorenzo Bini Smaghi occupa un posto al board della BCE. Ora la sua nomina dovrebbe durare 8 anni e non ci sono regole scritte che prevedono le sue dimissioni. Ma lo prevede la prassi e gli equilibri interni dell'Europa.

Dovendo diventare Mario Draghi il presidente della BCE l'Europa, e in particolare Francia e Germania, si aspettano le dimissioni di Bini Smaghi.

E invece è cominciato un tira e molla che francamente ci sta facendo fare una figura di sterco bovino.
Non ci sono dubbi che Lorenzo Bini Smaghi vuole barattare le sue dimissioni con il posto di governatore della Banca d'Italia, posto al quale il governo ha intenzione di metterci un'altra persona.

Ecco un classico esempio di quando una persona non ha alcun senso dello stato e pensa solo ai suoi interessi personali. Di fronte a scelte di politica internazionale non si può in alcun modo mettere i propri interessi di fronte a quelli dell'Italia.
Già perché Francia e Germania hanno fatto chiaramente capire che se non arriveranno le dimissioni anche l'ascesa di Mario Draghi alla presidenza potrebbe finire in forse.

Se questa gente lavorasse per l'Italia con lo stesso impegno che ci mettono per resistere a tutti i costi sulle stramaledette poltrone, forse i problemi dell'Italia li avremmo risolti già da un pezzo.

Caro Lorenzo Bini Smaghi... se per sbaglio le capitasse di leggere questo mio "sfogo" personale, spero che prenda la decisione giusta per l'Italia mettendo i suoi interessi dopo quelli della nazione.

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