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domenica 10 marzo 2013

Automi in parlamento?


Oggi si sono riuniti i parlamentari del M5S di Beppe Grillo per discutere tra le altre cose del taglio dei loro emonumenti.

C'è già chi dice che non è giusto fare tagli uguali per tutti, perché quelli che vivono più lontani finirebbero per rimetterci di tasca loro.

Ma il punto fondamentale della questione è che a sentire Grillo, i parlamentari M5S faranno consultazioni online praticamente per ogni cosa...

Caro Beppe Grillo, se hai deciso che i tuoi parlamentari sono degli automi che stanno lì solo a pigiar bottoni e informare la rete di quello che accade, allora c'è qualcosa che non quadra...

Supponiamo per ipotesi che io fossi un tuo elettore, cosa che non accadrà mai, e che decidessi di votare online ogni provvedimento che deve essere votato in nome della cosiddetta "democrazia diretta".

Cazzo Beppe, come funziona, sono io a dire ai tuoi parlamentari come votare e i soldi da parlamentare se li beccano loro? Stiamo scherzando? E quelli sono lì a discutere di quanto si devono tagliare gli emolumenti? Ma cazzo, diamogli una paghetta di cinque euro a settimana allora come si fa con i bambini piccoli per fargli fare le commissioni senza fare i capricci.

Io ci metto la testa e loro si beccano i soldi? Eh no, cazzo!

La paga da parlamentare se la devono sudare. Personalmente non me ne frega niente se la riducono oppure no, questa è pura demagogia. Se il parlamentare fa il suo dovere, che è quello di servire l'Italia ed essere rappresentante della nazione e non un servo dei partiti e delle lobbies, allora può prendere anche tutta la paga prevista a testa alta.

Ma chi è eletto da rappresentante deve comportarsi da rappresentante e non essere solo un informatore pigiabottoni che si fa dire da altri cosa deve fare.
Ma che ti pensi che facendo votare online i provvedimenti realizzi la democrazia diretta? Buffonate!

La democrazia diretta esiste solo laddove tutti i cittadini hanno la possibilità non di votare, ma di accedere al dibattito e dire le loro opinioni di fronte a tutti.
La democrazia diretta non è votare tra una serie di provvedimenti che altri hanno messo al voto.
Se esiste la democrazia diretta, io voglio poter dire la mia su quei provvedimenti con l'intero popolo che mi ascolta e voglio poterne proporre di miei da sottoporre al parere del popolo.

Far votare online i provvedimenti equivale a fare un sondaggio tra i propri elettori e ci sono troppe persone in Italia e nel mondo che ormai fanno politica non in virtù della forza delle loro idee ma sulla base di sondaggi.

I tuoi parlamentari sono stati eletti rappresentanti e adesso se ne devono assumere la piena responsabilità, votando con la loro testa (o se preferisci con la tua testa...) sempre ammesso che credano effettivamente nelle idee che presentano e per le quali sono stati chiamati a fare i rappresentanti di altri.

Altrimenti, la paga da parlamentare la dai a chi vota in rete e ai tuoi rappresentanti gli dai la paghetta da bambino.

giovedì 7 marzo 2013

Possibile scenario...


Questa volta azzardo una previsione, ma gli do una probabilità del 75%, il che significa che c'è un buon 25% che io mi sbagli. Di solito faccio previsioni con percentuali più elevate di successo.

Lasciamo stare il gossip politico che s'interroga se Bersani e Grillo convoleranno a nozze di governo, anche perché il caro Bersani sembra uno di quegli amanti respinti che continua a insistere nonostante che Grillo gli abbia dato solo due di picche.

Napolitano ha la mente più lucida e razionale rispetto a Bersani, che subisce ancora il trauma psicologico della mancata vittoria.

Ecco perché Napolitano non darà l'incarico esplorativo a Bersani, nonostante la maggior parte di voi probabilmente pensa il contrario.

Dopo l'elezione dei presidenti di camera e senato, il presidente non cercherà di accelerare i tempi, ma anzi probabilmente cercherà di prendere tempo.

Una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, a mio avviso il presidente della repubblica chiamerà al quirinale il presidente del senato e darà a questo un mandato esplorativo.
Io penso che sia difficile che il presidente della repubblica mandi Bersani a bruciarsi in parlamento alla ricerca di un voto di fiducia che Grillo non gli darà.
A meno che dai colloqui con i gruppi parlamentari, non sarà chiaro che è assicurato al senato il numero legale e la fiducia a un governo Bersani, il presidente della repubblica non manderà il PD a umiliarsi in parlamento.

L'elezione del presidente del senato quindi sarà molto importante, perché è probabile che sia il primo a essere chiamato da Napolitano per un mandato esplorativo.

Eleggere a presidente del senato un senatore del movimento 5 stelle potrebbe mettere in difficoltà il movimento di Grillo, in quanto il PD a quel punto potrebbe dichiararsi disponibile a dare la fiducia al presidente incaricato e il movimento di Grillo dovrebbe negare la fiducia a un proprio rappresentante per scongiurare un'alleanza tra M5S e PD.

Tuttavia questa potrebbe essere un'arma a doppio taglio anche per il PD perché se è vero che il M5S non vota la fiducia a Bersani, ma a uno dei loro, è anche vero che una volta che uno dei loro viene eletto presidente del consiglio, potrebbe andare alle camere a presentare l'abolizione dei rimborsi elettorali con effetto retroattivo e qualche disegno di legge contro i patti europei, spingendo il PD a negare la fiducia e quindi a prendersi la responsabilità della caduta del governo.

Se viene eletto come presidente del senato uno del PD, potrebbe raccogliere i segnali di malumore interni al PD e quindi potrebbero emergere più facilmente ipotesi alternative rispetto a quelle proposte da Bersani.

Se viene eletto come presidente del senato uno esterno al PD e che non sia del M5S, potrebbe essere eletto con un margine di voti tale da far ritenere al presidente della repubblica che una maggioranza istituzionale è possibile.

Difficilmente Napolitano permetterà all'ipotesi delle elezioni anticipate, che a oggi sembra quella più sensata, di prendere corpo immediatamente e si prenderà tutto il tempo che gli rimane per far si che l'emotività passi e la ragione affiori.

mercoledì 6 marzo 2013

Un governo, per fare che?


Francamente mi sono stancato di ascoltare tutti i giorni gli stessi argomenti su tutti i format d'informazione politica in TV.
E la situazione dei giornali non è molto diversa.

Diciamolo francamente, non ci sono leader coraggiosi in Italia, capaci di individuare il problema e martellare su quello senza paura di bruciarsi.

Francamente se Grillo e Bersani faranno o meno un governo insieme è l'ultimissima delle preoccupazioni del cittadino in difficoltà. Se PD e PDL inciuciano non gliene frega realmente niente a nessuno e così via.

È veramente scandaloso che la Politica, quella con la P maiuscola sia messa in secondo piano dal "gossip politico" a cui lo stesso Grillo si presta ben volentieri.

Non è importante chi e come faranno il governo e se lo faranno, ma che cosa vogliono fare una volta che il governo lo hanno fatto. Ovviamente se si va a elezioni il problema non si pone nemmeno.

Se vogliono fare un governo per cambiare la legge elettorale, allora devono trovare un'intesa entro un mese su quale legge elettorale fare, altrimenti è inutile che il governo sopravviva.
Non vorrei che si faccia un governo e poi passino sei mesi senza che si sia ancora trovato un accordo per come cambiare la legge, perché in realtà nessuno la vuole cambiare e tutti vogliono fare in modo che ricada sugli altri il fatto che non si cambia la legge.

Se dopo un mese non hanno trovato un'intesa si va a votare IMMEDIATAMENTE, perché la gente che ha problemi seri a sopravvivere non può certo aspettare un branco di bambini capricciosi incapaci di fare qualcosa per il paese.

Questo paese si può salvare solo con uno shock sul lato offerta, compensato da una piccola redistribuzione di reddito per le fascie di reddito più basso. Più si perde tempo e più aumenta la povertà. E non c'è bisogno che si allenti il rigore di bilancio. Quelle sono puttanate.

Ripeto, io voglio vedere contenuti e ricette nei format televisivi e non me ne frega niente se Bersani e Grillo faranno il matrimonio oppure Berlusconi farà l'amante e così via. BASTA GOSSIP!

FATE QUALCOSA PER L'ITALIA e BASTA CHIACCHIERE!!

Le persone non mangiano con la legge elettorale.
Non è una priorità per nessuno, se non per 945 individui.

domenica 3 marzo 2013

Beppe Grillo, VERGOGNATI!


Signor Beppe Grillo, le sue parole sull'articolo 67 della costituzione italiana, sono vergognose.

La possibilità per un eletto di esercitare la sua carica senza vincolo di mandato è una cosa sacrosanta.

E se lei pensa che si tratti di un abominio, lo vada a raccontare negli Stati Uniti, quando grazie all'assenza del vincolo di mandato alcuni deputati del partito democratico poterono votare secondo coscienza in favore dell'abolizione della schiavitù.

Ci fosse stato il vincolo di mandato tutti i deputati democratici si sarebbero dovuti adeguare alla linea del partito.

Questo furore a voler radicare ogni posizione è comprensibile quando si ha paura, perché non si crede nelle proprie idee.

E lei signor Beppe Grillo evidentemente è il primo a non credere nelle persone e nelle sue idee... altro che democrazia diretta.
Signor Beppe Grillo, democrazia diretta, significa che ogni cittadino decide con la sua testa e basta. Il vincolo di mandato non esiste per definizione. Ma evidentemente lei ha paura che le persone elette nel suo movimento possano fare di testa loro, perché vuole che pensino e facciano quello che vuole lei.

E questo era già chiaro dalla regola che gli appartenenti al movimento 5 stelle non devono apparire in talk show televisivi. Ha paura che pensino con la loro testa, che si facciano conoscere e che guadagnino consenso proprio. Questo perché non crede affatto nelle idee che propone, evidentemente.

Voglio vivere in una nazione, dove le persone di fronte a questioni di coscienza possano rispondere solo a se stessi e non voglio una nazione dove le persone devono essere eterodirette dal Beppe Grillo di turno che è bravo a parlare alla pancia della gente, ma evidentemente vuole che la gente voti solo con la pancia e non con la ragione. Perché se le persone minimo minimo riflettono si rendono conto che le sue idee sono di scarsa consistenza e vergognose.

Ripeto, chiunque oggi pensi di toccare la mancanza del vincolo di mandato, si ricordi dell'abolizione della schivitù negli Stati Uniti.

sabato 2 marzo 2013

La politica dei cagasotto...


Scusate il termine, ma la realtà è questa.

Una volta preso atto che con Grillo non è possibile costruire una maggioranza di governo in quanto il M5S non vuole dare la fiducia ad altri se non se stessi e una volta stabilito che non si vuole fare una maggioranza con Berlusconi esiste una e una sola strada percorribile.

Andare a elezioni.

Ma la paura che fa cagare sotto il PD a questo punto è che andando a elezioni il M5S vinca le elezioni e che il centrosinistra rischi di ritrovarsi dietro perfino al centrodestra.

Se si fa politica con la paura addosso è difficile evitare che quanto si teme si avveri.

Se manca il coraggio delle proprie idee è difficile recuperare i voti dei delusi, ma se si comincia a battere il pugno sul tavolo e a tirare fuori le palle, magari ci si riesce.

L'Italia non si può permettere una situazione di stallo prolungata. Ha bisogno di stabilità e di un governo politico.
Quindi o si ha il coraggio di fare un governo politico (e non tecnico) tra PD e PDL oppure si ha il coraggio di andare a nuove elezioni.

Se invece si spera che, una parte dei senatori 5 stelle faccia un gruppo autonomo e che magari si riesca a tirare dentro una parte del PDL che si stacca da Berlusconi per poter fare un governicchio, alle prossime elezioni, del PD non resterà traccia.

Va bene che la regola numero uno è sopravvivere, ma davvero credete che un governo di questo tipo possa reggere per cinque anni e fare le riforme necessarie a questo paese?

Le probabilità che questo pasticcio possa collassare sono enormi e la forza della propaganda che si dà in mano agli avversari è altrettanto grande.

Quindi torno a ripetere, l'unica strada percorribile è il ritorno alle urne anche a rischio che tutto resti come ora.