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domenica 21 novembre 2010

L'illusione del libero arbitrio.

In uno dei pessimi sequel di Matrix a un certo punto il protagonista si trova di fronte all'Architetto, una strana figura che aveva il compito di programmare Matrix. Nel dialogo che intercorre tra Neo e l'Architetto, si viene a scoprire che Matrix ha iniziato veramente a funzionare quando nella programmazione venne data l'illusione di poter scegliere.

Chiunque ha fatto il game master in un gioco di ruolo sa bene che cosa si intende. Il giocatore deve essere convinto che tutto quello che accade nel gioco avvenga a causa delle sue decisioni. Meno si ha la sensazione che il game master abbia in realtà programmato tutto e maggiore è il divertimento del giocatore.

In un gioco di ruolo infatti il compito del master è proprio quello di creare l'illusione del libero arbritrio e cioè di dare l'illusione al giocatore che tutto quello che accade avviene per una sua scelta. Di conseguenza il giocatore deve avere la possibilità di scegliere.

Anche le società odierne hanno i loro game master. Sono gli oligarchi. E ci lasciano scegliere dandoci l'illusione del libero arbitrio attraverso le elezioni.
Gli oligarchi generalmente non temono le elezioni perché tutti i partiti e i movimenti che hanno notorietà pubblica sono di fatto nelle loro mani. Per "spaventare" l'oligarchia dovrebbe succedere che un partito sconosciuto per una sorta di miracolo venga votato massicciamente contro ogni previsione.

Ma gli oligarchi sanno benissimo che questo non accadrà mai perché è difficile sfuggire alla propaganda degli oligarchi.

Il classico elettore di un determinato partito di solito non ha la mente aperta. Il classico elettore legge i giornali che sostengono la propria parte politica e/o criticano quella avversaria, vede le trasmissioni televisive in cui si sostiene la propria parte politica e/o si critica quella avversaria, compra libri e testi della propria area culturale e schifa come lo sterco i libri e i testi della parte avversaria.

In pratica il classico elettore non ha la mente aperta ma cerca costantemente conferma delle ragioni del proprio pensiero. Pensateci bene. La maggior parte delle persone non mette mai a confronto seriamente le proprie idee con quelle degli altri e non è mai disposto a cercare di vedere le ragioni degli altri.

Ecco perché l'oligarchia vince. Perché l'oligarchia fa in modo che sia la pancia a dominare le scelte delle persone. La "paura" che a vincere le elezioni sia la parte avversaria è più forte di ogni cosa.
Personalmente sono quasi convinto che se anche fosse palesato il gioco dell'oligarchia ci sarebbero sempre delle persone che si chiuderebbero occhi e orecchie e farebbero finta di nulla per potere continuare a votare contro la parte avversaria.

Ecco l'illusione del libero arbitrio. Per qualunque schieramento tu voti, l'oligarchia vince.
L'unico modo per battere l'oligarchia è quello di creare un movimento dal basso che prenda coscienza di questa illusione e cerchi di scardinarla in modo che risulti palese a tutti.

E quando finalmente il popolo si accorgerà che il re è nudo a quel punto sarà troppo tardi per l'oligarchia fermare l'avanzata di una nuova democrazia.

6 commenti:

  1. Sarebbe fantastica l'apparizione di un partito che scuota le masse, scalzando la feccia che attualmente comanda, ma come capire che sia veramente onesto e non una copertura oligarchica? Del resto proprio tu dubiti di Grillo (le liste civiche son partite da ragazzi come noi), di Di Pietro (che quantomeno protesta sul serio), di Vendola, ecc..
    Quindi è difficile credere a qualcuno, ma bisogna pur farlo. L'alternativa è il non voto che sempre ci rimanda alla situazione odierna.
    A volte il meno peggio serve comunque!

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  2. Dal mio punto di vista si sceglie tra democrazia e oligarchia. Il meno peggio dal mio punto di vista è la democrazia, non Grillo, Di Pietro, Vendola eccetera che comunque fanno parte dell'oligarchia.

    E poi per me i fatti contano più delle parole. Di Pietro e Vendola hanno fatto parte di governi, specialmente Di Pietro. Non mi pare che abbiano mai approvato una legge sul conflitto d'interessi. Nè hanno cambiato la legge elettorale "porcata" quando avrebbero potuto o quanto meno introducendo le preferenze.
    Non hanno tolto il rimborso elettorale, ma anzi lo hanno intascato volentieri.

    Insomma in parlamento quando ci sono andati hanno scaldato il banco, ma io non ci metto nemmeno la mano sul fuoco che nelle votazioni segrete non abbiano dato l'appoggio a leggi liberticide e contro la democrazia. A parte il fatto che ci hanno anche aumentato le tasse...

    Quindi il meno peggio chi sarebbe? Uno che mandiamo lì a scaldare il banco? A metterci le tasse e a prendersi i rimborsi elettorali?

    Per quanto riguarda Grillo faccio un'enorme fatica a dare la minima credibilità a qualcuno che crede nella Biowashball e che racconta fesserie cosmiche sul signoraggio.

    Ho letto il programma del movimento 5 stelle e sull'organizzazione dello stato non dice nulla di particolarmente significativo. Quindi ne deduco che vogliono mantenere lo stato così com'è a parte vietare ai condannati di essere candidati e a chi ha incarichi pubblici di essere eletto per più di due volte. Quest'ultimo punto poi è pura demagogia. E vorrei anche dire che c'è gente che magari è stata condannata per reati di opinione, ma non si fanno eccezioni nel programma e a me le persone che ragionano per "assoluti" non mi piacciono.

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  3. Io non credo che Di Pietro e Vendola abbiano mai avuto tanto potere da far approvare una legge sul conflitto di interessi o per far cambiare la legge elettorale. Magari in separata sede hanno proposto le loro idee, ne hanno parlato, ma non sono mai stati ascoltati e se avessero preso una posizione dura, sarebbero stati cacciati o avrebbero provocato una crisi di governo che non avrebbe fatto che il gioco della controparte.
    Ora io penso invece che per scalzare un potere oligarchico, bisogna minarlo dalle fondamenta e per farlo serve farsi conoscere, stare anche con gli oligarchi in un primo periodo, ma per avere una vetrina da cui esprimere le proprie idee. In una battaglia diretta dove il campo è privo di nascondigli, un esercito 6 volte più grande del tuo ti sconquassa. Ma se invece di scendere in campo apertamente, ti unisci in un primo momento al meno peggio per poi minarlo con le proprie idee, oltre ad avere una chance di annientarlo, ti becchi pure i simpatizzanti che lo abbandonano.
    Non sempre l'attacco diretto paga, men che mai nella nostra politica oligarchica.

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  4. Ci sono tanti che pensano che l'oligarchia si possa minare dall'interno e si sbagliano. Di solito è l'oligarchia a minare le persone democratiche. Ricordi come si dice? "Tutti hanno un prezzo".

    Le lusinghe del potere... è da secoli che vince l'oligarchia. Bisogna imparare dalla storia. Ripetere sempre gli stessi errori non ci porta da nessuna parte.

    L'unico modo di battere l'oligarchia è affrontandola direttamente.

    Tu parli di controparte come se ci fosse una reale differenza tra la coalizione di centrodestra e quella di centrosinistra ma questo è quello che all'oligarchia fa comodo che la gente pensi.
    Se contano i fatti, ebbene le due coalizioni hanno fatto sempre gli stessi interessi.
    Non i tuoi interessi, non i miei, non quelli del popolo, ma gli interessi dell'oligarchia.

    Se poi a te fa comodo pensare che se un domani non ci fosse più Berlusconi improvvisamente l'oligarchia sparirebbe, spunterebbero i fiori e sarebbe sempre primavera, allora finirai per accorgerti che la tua primavera assomiglia tanto all'autunno, che i fiori non ci sono e che tu continuerai a non contare niente come l'oligarchia vuole.

    Di Pietro e Vendola erano al governo e se non c'erano direttamente c'erano gli esponenti dei loro partiti. Quindi avevano il potere di cambiare la legge elettorale e avevano il potere di fare una legge sul conflitto d'interesse. Minacciare di far saltare il banco è avere potere.

    Ti dovresti chiedere come mai l'oligarchia preferisce far saltare il banco piuttosto che fare quelle riforme.

    Se non sei disposto a lottare per le tue idee, o tu non vali niente, oppure non valgono niente le tue idee.

    Quale delle due cose possiamo dire per Di Pietro e per Vendola?

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  5. Ho quasi finito di leggere l'ultimo libro di Umberto Eco, dove si raccontano romanzati molti fatti storici realmente accaduti da metà a fine '800 e guarda caso i problemi di un oligarchia costituita e potente ci son sempre stati, vedi massoneria, Chiesa, sette varie e governi.
    Però al tempo le masse avevano la scusante dell'ignoranza, che tra analfabetismo e liberismo di stampa inesistente, di fatto venivano manovrate come marionette.
    Ora al tempo era facile per le forze di potere mettere a tacere i malcontenti colpendo direttamente i capi rivolta (gli omicidi erano la cura più semplice e veloce), ma oggi, dove il denaro fa meglio le veci di un pugnale, non mi sembra fattibile uno scontro diretto che parta dal nulla.
    Non penso che Berlusconi sia l'unico male da debellare e credo invece che tra destra e sinistra ci sono comunque delle differenze che vanno considerate, non è un caso infatti che i disastri maggiori e gli scandali più eclatanti provengano sempre dalla destra, legata da sempre ad ideali di gerarchie nette e controllo del pensiero dittatoriale. La sinistra pecca sicuramente di nullafacenza, ma tra le sue file c'é sempre la crema di artisti, intellettuali, filosofi e pensatori un motivo ci sarà!
    Comunque a parte queste considerazioni, io penso che avremo SEMPRE un oligarchia nel nostro mondo e il nostro dovere è solo quello di arginarne il potere, cosa che purtroppo in questo periodo storico mi sembra quanto mai fallace. Siamo un popolo mestamente sottomesso al potere di questi delinquenti e il vero unico scontro diretto possibile per rovesciare il sistema è la rivoluzione, senza la quale il sogno di un voto di massa al piccolo partito sconosciuto, resterà sempre e solo un sogno!
    Meglio sperare in un controllo atto a circoscrivere l'oligarchia ad un controllo minore, piuttosto che il sogno mai avverato di un cambiamento che provenga da un voto popolare ispirato da una piccola realtà sconosciuta.
    Insomma se con gente come Vendola, Di Pietro & company si riuscirebbe almeno nell'intento di arginare lo schifo che abbiamo, con il sogno di un voto al partito sconosciuto che rovesci l'oligarchia non si va da nessuna parte!
    La storia insegna: o piccoli passi o rivoluzione, altre strade non esistono purtroppo!

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  6. Che l'oligarchia esista da tanto tempo è vero, ma non confondiamo le cose. Nell'800 in Italia c'erano le monarchie che è cosa ben diversa rispetto all'oligarchia.
    Non tutti i "potentati" sono uguali. Ci sono notevoli differenze.

    Per quanto riguarda le differenze tra destra e sinistra... posso solo dirti di "osservare con distacco". Le differenze che vedi tu io non le vedo. Il comunismo era una dittatura.
    Si trattava di un'imposizione del pensiero.

    Quindi a me pare evidente che l'idea che la destra imponga gerachie nette e controllo del pensiero dittatoriale mentre la sinistra no mi pare smentito dai fatti.

    Il fatto che filosofi e pensatori siano in maggioranza di sinistra poi è difficile da valutare. Tieni conto che "destra" e "sinistra" sono termini nati con la rivoluzione francese e all'epoca non c'erano nemmeno tante differenze tra le due visioni che avevano invece due obiettivi comuni, la fine dell'assolutismo del re e la parità del terzo stato con gli altri due stati, il clero e la nobiltà.

    Difficile quindi dire dei filosofi antecedenti alla rivoluzione francese se fossero di "destra" o di "sinistra" e anche dei posteriori o dei contemporanei non mi pare che ci sia una netta prevalenza di filosofi e pensatori di sinistra rispetto a quelli di destra. Basta pensare al fatto che la maggior parte dei valori portati avanti dalla rivoluzione francese all'epoca furono fatti dalla sinistra originaria ma oggi sono considerati di "destra". Questo solo per chiarire il livello di confusione che ha la gente sui due termini.

    Quanto agli "artisti" e agli "intellettuali" di solito si pongono in posizione critica rispetto al potere. Ma questo non vuol certo dire che siano di "sinistra". Io per esempio faccio fatica a pensare a Orwell come un intellettuale di sinistra. Basta leggere "la fattoria degli animali" per leggervi una chiara critica del comunismo. Ma in "1984" la critica è generalizzata a ogni forma di dittatura, sia di destra che di sinistra e in particolar modo alla propaganda e allo svuotamento di significato della critica nei confronti del governo (vedi la Neolingua).

    Tu pensi che l'oligarchia ci sarà sempre e che tra gli oligarchi bisogna scegliere quelli che sono "meno peggio". Io invece credo che l'oligarchia si possa abbattere e formare una nuova società libera e democratica e che la strada per arrivarci non passi per i "meno peggio" dell'oligarchia. Che poi siano i "meno peggio" è una tua ipotesi. Per me sono gli "altrettanto peggio".

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