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martedì 23 novembre 2010

Appello all'intelligenza degli uomini

Credo nell'intelligenza degli uomini. Mi basta guardarmi intorno per vedere le meraviglie che come umanità siamo stati in grado di inventare.
Certo, qualcuno mi potrebbe dire che in giro c'è più stupidità che intelligenza e probabilmente avrebbe ragione, ma io credo nella vostra intelligenza. Non mi interessa se il mondo è stupido e non ragiona.

Sono qui a chiedervi di usare il cervello. Non mi importa niente se poi vi gira la testa o vi esce il fumo dalle orecchie. Vi chiedo di ragionare.
Se avessi intenzione di ingannarvi ora vi direi quello che vorreste sentirvi dire e sarebbe un atto di superbia il mio perché mi reputerei più intelligente di voi.

Potrei raccontarvi che i problemi dell'Italia sono incarnati in una determinata parte politica e stuzzicare la vostra rabbia, la vostra insoddisfazione, il fatto che non riuscite ad arrivare a fine mese o che siate in cassa integrazione. Potrei fare leva sulle vostre angosce, le vostre frustrazioni e sarei il solito imbonitore politico che parla alla vostra pancia per il proprio tornaconto personale: fare soldi alla faccia vostra.

Invece sono qui a dirvi cose che non vorreste sentire, perché credo nella vostra intelligenza, perché so che mi manderete a fanculo anche mentre dormite la notte, perché dico cose che vi danno fastidio.
Non è facile fare autocritica. Ognuno di noi è cresciuto con delle idee e delle convinzioni. Ognuno di noi ha delle simpatie e delle antipatie viscerali però io credo nella vostra intelligenza e so che alla fine la vostra ragione avrà la meglio sul carattere e sui mal di pancia.

Non siete d'accordo con me? Mandatemi palesemente a fanculo. Non mi offendo. Sfogate pure tutta la rabbia che avete dentro contro di me, ma alla fine vi ritroverete davanti a voi sempre i miei ragionamenti, quelli che vi danno fastidio.

Sapete cosa mi costerebbe inventarmi un'utopia? Zero. Sapete cosa mi costerebbe dirvi le cose che vorreste sentirvi dire? Zero. Sapete quanto mi costa chiedervi invece di ragionare? Tantissimo. Perché invece di mettermi al di sopra di voi e guidare il vostro scontento, mi metto al pari vostro a prendermi anche gli insulti.

E non faccio questo perché sono un povero fesso. Oddio se lo pensate non mi offendo. Faccio questo perché credo profondamente in quello che dico, perché ho messo da parte le simpatie e le antipatie per guardare alla sostanza dei fatti, perché ho impegnato la mia mente per circa dieci anni in ragionamenti quotidiani su come far funzionare una società.

Faccio questo perché da solo il mondo non lo cambio. Faccio questo perché io penso di avere delle ottime soluzioni ma magari voi ne avete di migliori e ancora non lo sapete, ma non lo saprete mai se invece di incancrenirvi sui vostri "mal di pancia" non userete la vostra ragione.

Io ho bisogno dell'intelligenza degli uomini non del loro odio, non del loro astio, non della loro indignazione. Ho bisogno di persone che vogliono cambiare veramente il mondo e per farlo sono disposte innanzitutto a cambiare se stesse.

Il mondo è pieno di persone che vi prendono per il culo dicendo cose che a voi fa piacere sentirvi dire. Io non lo voglio fare. Io voglio che siate uomini e gli uomini usano la ragione, non la pancia.

1 commento:

  1. Concordo sul discorso della ragione, soprattutto mi piace pensare che persone tanto diverse riescano un giorno a coabitare civilmente sotto un cielo di ideali comuni il più possibile vicino alle esigenze dell'umanità. Sicuramente abbiamo bisogno di unirci e non di farci dividere dall'odio.
    Personalmente non credo di odiare veramente qualcuno, anche se di me lo si potrebbe pensare, ma il fatto è che non si può prescindere di giudicare l'operato delle persone. Se in politica abbiamo la quasi totalità di esempi sbagliati, non posso che evidenziarlo alle mie amicizie, non per questo pecco di mal di pancia, perché esprimo una mia opinione riguardo un'idea o un esponente politico. Lo faccio nella convinzione di dare il mio contributo affinché si capiscano le motivazioni che mi hanno portato a non credere più in quel personaggio ed in ciò che dice.
    Tutto questo per dire che bisogna fare distinzione tra chi getta odio su una parte politica e chi critica le azioni della stessa in quanto errate. L'importante è dialogarne e magari arrivare ad avere una bella comunione di intenti e pensieri.

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