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mercoledì 24 novembre 2010

Non esiste la pillola magica.

Noi italiani siamo fatti così. Vogliamo sempre avere una soluzione a portata di mano.

Questo vale anche in politica. Le domande più ricorrenti che mi sento fare sono:

1) Che fare?
2) Per chi votare?

Il problema è che spesso e volentieri la prima domanda è una forma meno diretta della seconda ma la sostanza rimane quella.

Insomma, spesso e volentieri la gente mi chiede per chi votare come se la soluzione dei loro problemi potesse essere quella di mettere una croce su un simbolo piuttosto che su un altro.

Evidentemente non riesco a farmi comprendere bene.
La soluzione non è mettere una croce su un simbolo di un partito o un movimento che ci propongono in televisione.

Guardate questi risultati del 2008:

Elezioni Camera
Elezioni Senato

Visti?
Benissimo. Di quanti dei simboli che avete visto in queste liste conoscete, leader e programma? Conoscete solo quelli che vi propongono in televisione? Qualcuno lo avete visto passare ogni tanto, ve lo ricordate ma non sapete bene cosa propongono?

Ora vi faccio una domanda. Quando siete andati a votare, perché avete votato per uno dei partiti più famosi che hanno fatto diversi passaggi in televisione e non avete votato il partito "Per il bene comune" o "Unione democratica per i consumatori"?

Eppure quei partiti che non avete votato hanno dovuto fare delle trafile democratiche che quelli che invece avete votato non hanno dovuto fare.
Hanno dovuto raccogliere firme che quelli che avete votato non hanno dovuto raccogliere. Il tutto è previsto dalla legge elettorale.

I partiti che molto probabilmente avete votato fanno parte dell'oligarchia. Quelli che non avete votato e che in televisione avete visto magari mezza volta, hanno dovuto farsi un mazzo tanto soltanto per avere la possibilità di partecipare alla contesa elettorale.

Quando io dico a qualcuno che la cosa migliore da fare sarebbe quella di votare per quei partiti che trovate sulla scheda elettorale ma di cui ignorate anche l'esistenza, spesso mi sento rispondere che quei partiti non hanno alcuna possibilità di vincere e che votarli è semplicemente una perdita di tempo.

Punti di vista. Per me votare per uno dei partiti "televisivi" è dannoso. A questo punto se devo scegliere il male minore scelgo di perdere tempo. Che se poi lo facessero in massa tutti quanti, non sarebbe una perdita di tempo. In un colpo solo togliersi dalle palle tutta questa banda di incapaci e uomini pericolosi che continuate a votare per me sarebbe una fonte di goduria incredibile.

Non esiste la pillola magica. La pillola magica siete voi. È solo formando un movimento cosciente dal basso che si può cambiare questo paese e forse il mondo intero.

Non è certo affidandosi alle stesse persone che hanno causato i mali di questa nazione e che hanno governato per 8,5 anni da una parte e 7,5 dall'altra in questi sedici anni che riusciremo a cambiare questo paese.
La soluzione non è rinunciare a votare. All'oligarchia non gliene frega niente se vota solo il 5% delle persone.
Certo, sarebbe un segnale di scontento, ma vi avverto che l'oligarchia quando si sente in pericolo immola sempre una vittima al popolo tanto per dargli il contentino per tenerlo calmo.

Pensate veramente che all'oligarchia gli interessi salvare il culo di Berlusconi o di Casini o di Veltroni o di Di Pietro?
Se possono liberarsene per tenere calmo e ubbidiente il popolo lo faranno.

L'unica cosa seria che potremmo fare è quella di formare un movimento dal basso. Ma non un movimento che nasce dal malcontento e dalla rabbia. Ci indicherebbero come dei pericolosi sovversivi e loro hanno la propaganda che noi non abbiamo.
Bisogna creare un movimento di gente che usa la testa, che si fa avanti con proposte serie, che non si fa provocare e che non provoca.

E finché non riusciremo ad avere la possibilità di partecipare direttamente alla contesa non ci resta che scegliere per il male minore, che diversamente da quanti molti di voi pensano si tratta proprio di quelle liste che non vedete mai passare in televisione (e un motivo ci sarà...).

4 commenti:

  1. Inutile girarci intorno, il problema è che ciò che non si conosce, non lo si merita di attenzione. Questo gli oligarchi lo sanno bene e per questo da secoli lavorano affinché i mezzi di comunicazione e propaganda siano in mano a loro.
    Onestamente è già difficile di per se riuscire a votare per qualcuno che non si conosce neppure, farlo poi nella convinzione che non serva a nulla rende il tutto ancora meno appetibile; se poi ragioniamo sul fatto che cosi facendo probabilmente resterebbe al governo la stessa parte politica, ecco che il quadro si chiude sulla decisione di votare il meno peggio.
    Mi rendo conto del ragionamento che fai, ma non riesco a superare l'idea che dietro il micro partito che voteresti tu, ci potrebbe essere una persona che non conosco e che forse aspira ad essere peggio degli oligarchi che subiamo ai giorni nostri!
    Per quanto mi riguarda sono per i piccoli passi, ma concreti, e non vedo concretezza nel gettare un voto, perché almeno per ora è questo il senso di quel tipo di crocetta che tu consigli.
    E poi in definitiva fino a che non trovo qualcosa da ridire su un partito che ha il 5% o sul suo leader, non vedo perché demonizzarlo come quelli maggiori, palesemente corrotti. Fortunatamente oggi come oggi non credo di dover scegliere il meno peggio, perché credo in chi si becca il mio voto, fino a prova contraria! E comunque per quanto mi riguarda potresti diventare un "votabile", te l'ho sempre detto. In questo caso saprei a chi starei dando il voto ;->

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  2. Chi lo ha detto che non serve a nulla?

    Vedi Silvio, la politica è fatta anche di strategia, non solo di tattica.

    Tanto per cominciare i partiti che nessuno conosce devono affrontare dei passaggi democratici che i partiti più conosciuti non devono affrontare. La raccolta delle firme è uno di questi.

    Mi dirai: ti pare che i partiti più famosi non hanno la capacità di raccogliere le firme?
    E io ti potrei ricordare che il PDL non ci è riuscito alle elezioni regionali del Lazio.

    Raccogliere le firme è un atto di democrazia. Il fatto che alcuni partiti debbano farlo mentre altri sono esentati è già una cosa che mi fa incazzare come toro.
    Questa legge a mio avviso viola l'articolo 3 della costituzione. Non tutti sono uguali di fronte alla legge.

    Il numero di firme da raccogliere poi è considerevole quindi il progetto deve essere posto al vaglio di molte persone.

    Torniamo al lato strategico. Essendoci diverse liste "sconosciute", anche votando a caso nessuna di queste riuscirebbe ad avere un consenso tale da permetterle di essere più pericolosa dell'attuale oligarchia.

    Questo però indebbolirebbe tutti i partiti più affermati. Sarebbe certamente un bel terremoto politico. Un messaggio molto più forte di non andare a votare o di disegnare sulla scheda na cippa de c..zo.

    Per quanto mi riguarda non è mai cambiata la maggioranza politica al governo. Prodi e Berlusconi sono la stessa identica cosa come tutti i loro alleati.

    Io voglio un sistema dove i cittadini contano di più di quanto contino ora. Voglio un sistema dove ti puoi candidare e non spendere nemmeno un centesimo per farti eleggere. Voglio un sistema dove i cittadini contino sempre e non solo quando devono andare a votare, vale a dire una volta ogni cinque anni o se proprio ci fanno la grazia ogni due o tre anni.

    Ricordati sempre che in democrazia la possibilità di candidarsi deve essere importante quanto la libertà di ascoltare tutti i candidati e la libertà di votare.

    Invece attualmente per candidarsi bisogna spendere vagonate di soldi e quindi chi ce li ha si candida e i poveracci al palo.

    Non ti fanno ascoltare tutti i candidati e tu dici pure che quelli che non ti fanno ascoltare si meritano di non essere votati.

    Oggi vai a votare una volta ogni cinque anni e siamo in una cosiddetta "democrazia". I romani vivevano in una repubblica palesemente oligarchia basata sulle classi di censo però i cittadini votavano una volta all'anno.
    Almeno i romani se si "sbagliavano" a votare potevano "correggersi" l'anno dopo. Che poi non cambiava niente lo sapevano ma almeno se uno gli stava sul cosiddetto non lo votavano.

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  3. Concordo su quanto scrivi, ma io ho detto "..il problema è che ciò che non si conosce, non lo si merita di attenzione." proprio a denunciare lo stato ignorante in cui versa la realtà e non ho invece detto, ne tantomeno penso "..quelli che non ti fanno ascoltare si meritano di non essere votati", c'é insomma una bella differenza. Per me dobbiamo informarci soprattutto in rete, unico mezzo democratico attualmente esistente. I media quali TV, radio e giornali sono tutti schierati, meglio prendervi informazioni con le pinze!

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  4. È chiaro, ma la mia era ovviamente una provocazione. Il fatto che non ti facciano ascoltare dei partiti e che di fatto facciano in modo che siano condannati all'oblio del popolo dovrebbe farti riflettere sullo stato della nostra democrazia e farti indignare, non invece farti rassegnare a scegliere quelli che ritieni i meno peggio dell'oligarchia.

    Ok, in passato non avevi nemmeno idea che ci fossero questi partiti. Vale per tutti noi. Tutti noi andando a votare ci siamo chiesti: "ma tutte 'ste liste da dove spuntano?".

    Ti faccio presente che il giorno che io dovessi decidere di partecipare con una mia formazione lo farei stando fuori dall'oligarchia e quindi con molta probabilità finirei in mezzo alle liste "silenziate".
    Se non riesco a convincere la gente a prestare attenzione a quest'area, cosa credi che succederà?

    Certo, io le provo tutte per far "rumore" e cercare di farmi ascoltare dalla gente, stai sicuro, ma se la gente continua a pensare a Berlusconi, Weltroni, D'alemoni, Di Pietroni, Mecojoni, in pratica a tifare invece di ragionare, io sono sconfitto in partenza.

    Il mio ottimismo deriva dal fatto che credo nell'intelligenza delle persone e nel fatto che io ho idee che ritengo valide e penso che le persone hanno la capacità di giudizio per comprende la vera differenza tra il nulla che propone l'oligarchia e quello che propongo io.

    Io non mi rassegno all'oligarchia.

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