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domenica 9 dicembre 2012

Tranquilli, è la solita oligarchia...


Probabilmente gran parte di voi ha cominciato a rimettere in moto i vecchi schemi di pensiero per elaborare quello che sta accadendo politicamente in questi giorni.

Come al solito la mia analisi dei fatti è completamente differente da quella che si sente in giro.

Cosa sta accadendo? Semplice, l'oligarchia torna a perpetuare se stessa, senza "cambiare" nulla.
Bisogna come al solito distrarre i cittadini e farli pensare ad altro.

Berlusconi scende in campo, non per vincere, come va dicendo, ma per perdere, perché così gli è stato chiesto di fare.

E questo è facilmente intuibile dal fatto che l'uomo è quello che è e tra una bugia e l'altra ogni tanto ci mette in mezzo anche la verità e quando parla di obiettivo 20% è chiaro che gareggia per perdere.

Attenzione, Berlusconi, non fa questo per interesse personale o per risentimento verso Monti e il suo partito. Fa questo perché è il sistema oligarchico che vuole questo e lui ne fa parte.

Berlusconi ha annullato le primarie, non perché voleva assolutamente candidarsi lui, ma perché rischiavano di essere primarie tremendamente vere, molto di più di quelle del PD, quando era chiaro che quello che avrebbe voluto Berlusconi erano al massimo delle primarie "tarocche" che servivano a indicare Alfano.

Da un punto di vista di strategia meramente politica, il PDL avrebbe potuto scegliere di sostenere il Monti Bis, appoggiandosi ai centristi e isolando il PD a sinistra. Del resto, il PDL ha votato tutti i provvedimenti del governo Monti.

Il problema "tecnico" è che non tutti nel PDL avrebbero digerito questa linea, che sarebbe stata quella portata avanti da una vittoria di Alfano.
Nel gioco delle parti infatti Berlusconi è contro Monti, ma il suo segretario è pro Monti. Se si fossero fatte le primarie tarocche, Alfano avrebbe vinto e Berlusconi avrebbe comunque tenuto insieme il partito.

Ma noi non dobbiamo ragionare in funzione di quello che converrebbe al PDL ma di quello che conviene all'oligarchia, se vogliamo capire cosa sta accadendo.

E all'oligarchia conviene che se deve esserci un rinnovamento, deve essere "finto" oppure "gestibile".

Le primarie del PD sono state tarocche come al solito, anche se molti pensano il contrario. Le regole erano troppo sbilanciate a favore del segretario.
Renzi tecnicamente fa parte dell'apparato oligarchico, ma una sua vittoria avrebbe avuto un significato simbolico troppo dirompente per l'oligarchia. Meglio fare finta che si sia trattata di una festa di democrazia.

Dal punto di vista pratico, una vittoria di Renzi non conveniva né ai centristi e né al centrodestra, perché per i centristi era difficile fare l'accordo e per il centrodestra era difficile fargli una campagna elettorale contro. Di certo non si poteva dire di Renzi che è il solito comunista...

Quindi se ci pensate bene, i centristi e il centrodestra avrebbero potuto effettivamente inviare decine di migliaia di persone a votare Bersani e non Renzi come l'elettore duro e puro di sinistra potrebbe pensare.

Una volta che le primarie tarocche sono state vinte da Bersani, il resto è venuto di conseguenza. Si sono annullate le primarie del PDL, perché erano troppo vere, con candidati molto scomodi per Alfano, come Giorgia Meloni e Guido Crosetto, che sono anti Monti.

Ma non dobbiamo dimenticarci di Grillo e del suo Movimento 5 stelle.

Un PDL che avrebbe appoggiato Monti (scelta strategica migliore) avrebbe creato un forte malcontento in una parte del suo elettorato a cui le tasse e le riforme delle pensioni e del lavoro che il governo Monti ha fatto non vanno giù.

Bersani sta provando a tenere questo malcontento a sinistra con l'alleanza di SEL e con la regola che i provvedimenti si prendono concordati con una maggioranza dei due terzi. E siccome SEL non avrà mai i due terzi, il suo contributo alle prossime elezioni sarà semplicemente numerico.

Ma nel centrodestra non è così. Con il sostegno a Monti c'era il rischio che molti elettori non sentendosi rappresentati andassero a votare per Grillo.
La candidatura di Berlusconi serve a questo.

Con la svolta anti Monti di Berlusconi, lui intercetta appunto una parte dell'elettorato di centrodestra che avrebbe potuto votare per Grillo se il PDL fosse stato pro Monti.

La discesa in campo di Berlusconi potrebbe provocare anche delle scissioni del PDL da una parte i cosiddetti "montiani" e dall'altra quelli come Meloni e Crosetto che potrebbero anche fare un nuovo soggetto che non sta né con Berlusconi e né con Monti.

Questa "diaspora" paradossalmente potrebbe intercettare elettori più di quanto potrebbe fare il partito unitario ed eviterebbe che molti cittadini, non sentendosi rappresentati, votino per Grillo.

Ma comunque Grillo i suoi voti li prenderà e Bersani vincerà le elezioni sia alla camera che al senato, pertanto il gesto di Berlusconi, serve semplicemente a intercettare elettori che potevano finire a Grillo e si prepara serenamente a stare all'opposizione.
La legge elettorale e il decreto contro le candidature dei condannati sono fumo negli occhi, perché nessuno dei partiti le voleva fare seriamente. Figurarsi poi il riordino delle province.

Ma all'indomani delle elezioni, il movimento 5 stelle si troverà a dover fare i conti con i dictat di Grillo e Casaleggio, pertanto i candidati di Grillo diventeranno, da parte dell'oligarchia, dei candidati contendibili.

Poi sarà il tempo delle elezioni in Germania e chiunque dovesse vincere, prevedo che in Europa si ammorbidiranno le linee di rigore. Infatti questo accadrebbe se vincessero i socialisti, ma accadrebbe anche se vincesse la Merkel, perché non dovendosi misurare col consenso, può pensare allo sviluppo più che al rigore.

Bisogna anche tenere conto del fatto che Bersani dopo le elezioni potrebbe trovarsi a vincere in entrambe le camere, ma con una percentuale troppo bassa di consensi nel paese e questo lo porterebbe ad aprirsi in modo naturale verso il centro, cosa che però quelli di SEL non gradirebbero e quindi anche se Bersani dovesse vincere le elezioni, non è detto che ci sarà un governo politico PD-SEL. Una cosa è certa, il prossimo parlamento sarà più frammentato di questo.

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