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venerdì 22 giugno 2012

La Rivoluzione è prima di tutto di pensiero...

Nel vuoto spinto di idee di rinnovamento politico, io posso andare fieramente a testa alta.


Mi fanno ridere tutti quelli che pensano di fare una rivoluzione per non cambiare niente di niente.
Gli stellini, seguaci di Grillo, che tanto parlano di democrazia diretta...


Diretta de che? Come la applichi? Come la fai? Quali strutture amministrative hai previsto? Quali strutture legislative? Quali strutture giudiziarie?


La democrazia diretta degli stellini a dir loro si realizzerebbe attraverso internet. Ma fatemi il piacere...


La democrazia non è premere un bottone o un sistema di voto. La democrazia è partecipazione al dibattito attraverso il quale si cerca di convincere gli altri a prendere la strada che si ritiene migliore.


Democrazia diretta significa che tutti, ma proprio tutti devono avere il diritto a esprimere la propria opinione su ogni decisione, legge o processo.
Pensate 50 milioni di maggiorenni aventi diritto al voto che prendono la parola e ognuno di loro parla per un minuto e tutti gli altri devono stare lì ad ascoltare.


Prendete una calcolatrice e scoprirete che 50 milioni di minuti equivalgono a quasi un secolo se non si considerano pause per dormire e mangiare... quindi secoli se parliamo di un ritmo umanamente sopportabile...


Allora, secondo voi la democrazia diretta di cui parlano gli stellini che cos'è? Uno specchio per allocchi.
Certamente faranno finta di mettere a disposizione dei cittadini dei portali dove ognuno può esprimere la propria opinione, ma poi alla fine faranno come gli pare.
Certo, mettendo molti portali e suddividendo il tutto territorialmente, si può avere idea dell'umore della gente, ma non si ottiene molto di più di quello che si può fare attraverso i sondaggi.


E chi governa poi deve prendere anche decisioni che siano impopolari ma che vadano nella direzione del bene della nazione. Negli ultimi 20 anni i politici non hanno fatto altro che governare con i sondaggi in mano, evitando di fare quelle riforme impopolari ma che servivano a ridurre il debito pubblico.


Per prendere una manciata di voti si possono sostenere tutte le possibili cause NIMBY e ti troverai nell'immobilismo e nella conservazione dello status quo.


La rivoluzione è prima di tutto di pensiero. Non è fatta di parole che "suonano bene" ma che non significano niente e che vengono usate solo come slogan.
La democrazia diretta, se vuoi costruirla, devi inventarti delle strutture per farla funzionare. Non basta dire "faremo la democrazia diretta". Balle! Utopie da quattro soldi usate per far credere alla gente cose che poi non si possono realizzare.


Cavalcare la rabbia e la demagogia non ci porta a nulla. La rabbia non ha mai reso migliore la società.


È la ragione che ci ha sempre aiutato. È la ragione che ha migliorato la società. Ci vuole intelligenza, non rabbia e demagogia.


Il numero dei parlamentari, il loro stipendio, tutta demagogia. Vuoi un parlamento che funziona, devi strutturarlo in modo che le leggi fatte in parlamento non siano approvate dallo stesso, ma passino attraverso delle strutture il cui compito è appunto solo quello di approvare le leggi. Non importa il numero dei parlamentari, ma la qualità delle leggi che fanno.


Il salario dei parlamentari? Fai in modo che a stabilire quanto questi devono prendere non sia il parlamento stesso.


Perché generalmente un parlamento con pochi parlamentari è più incline a essere oligarchico piuttosto che democratico.


Ma quelli che cavalcano la demagogia vi stanno dicendo che i parlamentari sono troppi. Fosse per Berlusconi basterebbero i capigruppo, ognuno dei quali rappresentante della quota percentuale della forza politica che rappresenta. Esattamente come in un'azienda.


Secondo voi le aziende sono democratiche?


Pensate anche a questa cosa. Se ho un parlamento di 100 deputati, per ottenere la maggioranza ne servono 51. Se ho un parlamento di 1000 deputati, per ottenere la maggioranza ne servono 501. Se ho un parlamento con 10.000 deputati per ottenere la maggioranza ne servono 5.001.


Ora, secondo voi quale di questi parlamenti è più facile da corrompere per ottenere la maggioranza e senza farsi denunciare? Provate a riflettere.


Per realizzare una democrazia vera, serve avere una soluzione in mente che riguardi la modifica delle strutture stesse della democrazia. Basta con le chiacchiere e con la demagogia spicciola da quattro soldi che sfrutta la rabbia repressa dei cittadini per sostituire una classe politica incapace e senza prospettive con un'altra classe politica che si basa su parole prive di un vero contenuto.


Si può realizzare una democrazia diversa con maggiore partecipazione del popolo? Certamente, ma bisogna cambiare radicalmente le strutture amministrative, legislative e giudiziarie di questo paese.
Non basta dire la parolina magica "internet". Internet è uno strumento di comunicazione, non di realizzazione della democrazia. Può permetterti di partecipare a discussioni a distanza stando in casa propria, ma se non cambi le strutture e il modo di funzionare dello stato, con internet non ci fai niente.


La prima vera modifica dello stato passa per la realizzazione di un sistema elettorale a costo zero, cosa che può essere fatta solo con l'abbandono del sistema dei partiti e con la creazione delle assemblee popolari.
Bisogna costruire uno stato su un sistema di assemblee popolari che sostituiscono i partiti nella selezione della rappresentanza e che producano allo stesso tempo strutture di controllo della rappresentanza stessa.


Se io ho un parlamento monocamerale di 600 deputati, eletto ogni tre anni, che può legiferare ma non approvare leggi e dieci assemblee da 300 cittadini, rinnovate ogni anno (con un meccanismo che può essere di estrazione a sorte o elezione), che possono approvare ma non emendare una legge, puoi essere sicuro che i 600 deputati che fanno le leggi, eviteranno di legiferare in favore di una ristretta cerchia oligarchica di persone, perché le assemblee popolari che controllano l'operato del parlamento e rappresentano in piccola scala la nazione, non l'approveranno.


Pesi e contrappesi. Poteri e controlli. Questo significa costruire uno stato nuovo.
Lo stato non si costruisce con le chiacchiere, con le utopie e le paroline magiche, ma con l'intelligenza e la ragione. Non si costruisce con la rabbia e l'odio, ma con la collaborazione e la passione.


Kennedy disse rivolgendosi ai suoi compatrioti: "Non pensate a cosa l'America può fare per voi, ma a cosa voi potete fare per l'America".


È tempo che le persone di buona volontà facciano qualcosa per cambiare il proprio paese e forse chissà il mondo intero. Sognare non costa nulla, è gratis e non è ancora stato tassato. Quindi meglio sognare in grande.
Uniamo le nostre intelligenze, mettiamoci passione, collaboriamo insieme e lasciamo un segno nella storia.

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