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giovedì 27 gennaio 2011

Algeria, Tunisia, Albania, Egitto, Libano, Yemen...

Le rivolte si allargano sempre di più, specialmente in quei paesi dove la popolazione è più povera.

Questo non è solo l'effetto della crisi economica mondiale. Questo è l'effetto della produzione dei cosiddetti biocombustibili, che fanno aumentare il prezzo del cibo nel mondo.

Qualcuno da lustri ci sta bombardando di allarmismo riguardo al clima. È in atto un global warming, lo sappiamo, lo vediamo tutti i giorni. Non ne conosciamo le esatte cause, ma qualcuno ha deciso da lustri che è colpa dell'uomo (con scopi niente affatto ecologici...) e sta martellando contro la produzione di CO2 nel mondo.

Benissimo, ecco le conseguenze. Cerchiamo fonti alternative che tolgono il cibo alle persone. ROBA DA DEMENTI.

Con la guerra del pane, iniziata in Algeria, ovviamente sta crescendo la voglia di libertà e non c'è dubbio che con il disagio economico si sta diffondendo il desdiderio di cambiare e di uscire dall'oppressione.

Non dobbiamo sottovalutarla questa protesta che si spande a macchia d'olio, perché prima o poi verrà a bussare anche ai grandi paesi dell'Europa.

Quando finalmente molte persone si accorgeranno che tentare di abbattere il sistema economico capitalista porta principalmente come conseguenza, la fame dei poveri, forse la gente sarà più disposta ad ascoltare la voce di quelli che hanno delle ricette per modificare profondamente l'economia, senza distruggere nulla.

La mia ricetta prevede anche il cambiamento politico strutturale dello stato.

1) Dal punto di vista economico sarebbe meglio se lo stato lo si valutasse su base europea, quindi come unione europea. Dobbiamo abbandonare gli stati nazionali.

2) Dobbiamo basare il nuovo stato europeo sulle assemblee popolari e non sui partiti politici.

3) Dobbiamo attuare delle politiche di redistribuzione e incentivazione fiscale basate sul merito "sociale".

4) Dobbiamo dotare l'Europa di moneta elettronica e far sparire la moneta metallica e cartacea dalla circolazione in modo da massimizzare il flusso di denaro.

5) A questo punto la banca centrale smette di erogare nuovo credito e lascia costante la base monetaria.

6) Si introduce un parametro variabile da me chiamato Ora Lavorativa Minima (OLM), che stabilisce il minimo salariale.

7) Tutte le quotazioni della borsa saranno a quel punto valutate in OLM, così come tutti i salari.

8) Attraverso l'uso dell'OLM e con la base economica a questo punto fissa, si può creare uno shock economico sul lato dell'offerta che fa aumentare il numero dei lavoratori e abbassare i prezzi quando c'è inflazione e si crea uno shock economico sul lato della domanda che fa aumentare i salari e i prezzi quando c'è deflazione. In questo modo si stabilizza l'economia verso la piena occupazione e la massima produttività.

9) Si mette in comune il 20% del reddito nazionale e lo si divide con qualsiasi paese straniero che decide di modificare il proprio ordinamento statale e passare al nuovo modello basato sulle assemblee popolari. In questo modo i paesi poveri vedono aumentare il loro reddito con un sacrificio modesto da parte dell'Europa.

10) Più reddito dispongono i paesi poveri e più possono costruire infrastrutture e sviluppare la loro economia. Morale della favola, applichiamo il modello e la fame nel mondo ce la scordiamo, così come l'immigrazione forzata dalla povertà.

Tutto questo senza grossi sacrifici economici, attraverso un processo graduale che ci porterà in pochi decenni a cambiare il volto politico ed economico di questo pianeta.
Tutto questo non è un sogno, è realizzabile.

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