Con questa riforma della costituzione e con quello che si
sente a proposito della legge elettorale, ci stanno togliendo la democrazia e
la libertà di scelta.
È un segno di intelligenza dubitare di quello che vi sto
dicendo, per questo io vi invito a leggere la riforma della costituzione.
Fatelo e avrete la certezza che io vi sto dicendo il vero.
Mi rivolgo a tutti, anche ai giovani che ancora devono
maturare l’età per il voto. Leggete la riforma della costituzione e seguite il
mio ragionamento.
Ci dicono: basta col bicameralismo paritario.
La domanda è semplice: al di là dei modelli adottati nel
mondo, perché dovremmo rinunciare al bicameralismo paritario?
Ci dicono: due camere che fanno la stessa cosa fanno perdere
tempo.
Bugia numero 1. Probabilmente ora starete pensando che sono
pazzo, ma riflettete: quante sono le leggi in Italia? In UK sono 3500 circa. In
Germania 5500 circa. In Francia circa 7000. In Italia non si riesce nemmeno a
saperne il numero con certezza. C’è chi dice oltre 50.000 e chi arriva perfino
a 300.000 leggi.
E meno male che il bicameralismo paritario fa perdere tempo.
In Italia si fanno troppe leggi e soprattutto fatte male. Con due camere si
dovrebbero fare leggi più lentamente ma migliori di quelle che vengono fatte da
una camera sola. E allora perché si fanno così tante leggi? Il problema è il
governo, non il parlamento. La maggior parte delle leggi sono decreti legge
trasformati poi dal parlamento in leggi ordinarie.
E l’uso del decreto legge da parte del governo è eccessivo.
Negli Stati Uniti il Presidente può fare decreti legge solo con
l’autorizzazione del parlamento. Come a dire: se non riusciamo a trovare un
accordo deleghiamo il Presidente. In Italia invece il governo ha potere di fare
decreti legge a suo capriccio.
Allora se il problema sono i decreti legge, si cambiano i
poteri del governo? No, si riforma il senato… classico esempio di come
l’attuale classe dirigente vive in una realtà tutta sua ed è incapace di vedere
quali siano i reali problemi.
Ci dicono: il bicameralismo paritario è un’anomalia italiana
e le maggiori democrazie europee hanno un bicameralismo differenziato.
Domanda: ma perché dobbiamo preoccuparci dei modelli
parlamentari europei? Il problema è l’intreccio tra esecutivo e legislativo,
non il modello parlamentare. Inoltre, negli USA c’è il bicameralismo paritario.
Perché dovremmo prendere a modello la Germania che nella sua storia ha prodotto
il Nazismo e non dobbiamo prendere a modello gli USA che non hanno mai ceduto a
derive autoritarie? Negli USA tutti gli stati, escluso il Nebraska hanno un
sistema bicamerale paritario.
Ma ipotizziamo per il momento di accettare l’idea del
bicameralismo differenziato. Ipotizziamo un senato eletto su base territoriale.
Perché non dovremmo avere un senato elettivo?
Ci dicono: se il senato è elettivo è necessario che dia la
fiducia al governo.
Dove sta scritto? Non esiste alcuna regola che obblighi una
camera eletta a dare la fiducia. Si viene eletti per fare un altro ruolo, non
per determinare il governo.
Ci dicono: un senato elettivo non può essere rappresentante
dei territori.
Ancora una volta, dove sta scritto? Negli USA il senato
rappresenta gli stati federali. E ogni stato ha due senatori in modo che i
piccoli stati non siano prevaricati da quelli grandi e popolosi. Il Senato
degli Stati Uniti è elettivo.
Ci dicono: in Germania e in Austria la camera alta è eletta
con elezioni di secondo grado.
E quindi? Noi dovremmo tornare indietro e abbandonare il
voto popolare, segno di maggiore democrazia per adeguarci a paesi che ne hanno
meno?
Basta con questo servilismo schifoso verso i paesi
stranieri. L’Italia non ha nulla da invidiare in quanto a storia, civiltà e
cultura. Il nostro patrimonio artistico non ha pari. Che facciamo, ci tagliamo
il patrimonio artistico perché in Germania ne hanno di meno e a noi costa
troppo mantenerlo? Che facciamo ci riduciamo la storia per averla al pari della
Germania? E perché dovremmo perdere il diritto di votare per il senato? Per
adeguarci alla Germania che è meno democratica di noi? Basta con il mettersi
proni davanti agli stati della UE. L’Italia è probabilmente la nazione più
democratica tra quelle dell’UE.
Se proprio dobbiamo modificare la costituzione prendiamo a
modello nazioni più democratiche di noi, come la Svizzera o gli USA.
Negli USA, il Senato è diventato elettivo nel 1913. Sono
passati da elezioni di secondo grado a elezioni dirette. Nessuna nazione è mai
passata, che io sappia, da elezioni dirette a elezioni di secondo grado. Oltre
che un limitare la libertà dei cittadini e diminuirne la democraticità è anche
una cosa stupida, perché allontana il popolo dalle istituzioni che non le
riconosce come tali.
In ogni caso, nelle nazioni dove ci sono le elezioni di
secondo grado, il sistema elettorale a tutti i livelli è proporzionale senza
premio di maggioranza con al massimo l'uso delle soglie di sbarramento che sono
uguali per tutti poiché non sono ammesse coalizioni predeterminate.
In Italia c’è il premio di maggioranza ovunque cosa che
rende del tutto inadatte le elezioni di secondo grado.
Come se non bastasse le elezioni di secondo grado sono state
introdotte anche per le province, o meglio, per le città metropolitane e le
Aree Vaste. Perché si doveva dire che si erano abolite le province, ma le si
reintroduce cambiando loro il nome.
Se prima come cittadino italiano potevo esprimere il voto
per comune, provincia, regione, camera e senato, se passa questa riforma potrò
votare solo per comune, regione e camera. Quindi il mio potere di voto si
riduce del 40%.
Ma in realtà mi si priva anche della libertà di votare per
comune e provincia per due liste diverse come per regione e senato. Io
teoricamente prima potevo votare 5 liste diverse. Se passa la riforma potrò
votare al massimo per 3 liste diverse e sono condizionato dal fatto che il voto
per il comune serve a eleggere anche la provincia e quello della regione anche
il senato.
Questa riforma che per me è incostituzionale, penalizza le
liste civiche rispetto a movimenti e partiti. Dal momento che un voto per il
comune implica un voto anche per la provincia (o come hanno deciso di
chiamarla…) votare per una lista civica comunale mi rende più difficile capire
poi come voterà una volta eletta per la provincia. Supponiamo che una lista
civica esprima un programma condivisibile per quello che vuole fare per il
comune, ma abbia idee che non mi piacciono su come gestire la provincia. Come
faccio a votare?
Lo stesso vale per la regione e il senato anche se
teoricamente il senatore comunque si occupa di affari regionali.
Come vedete questa riforma mi complica la vita, perché non
ho più la libertà di scegliere in modo separato. Da questo punto di vista i
partiti e i movimenti sono favoriti poiché la maggioranza delle persone non
vota, ascoltando tutti e facendosi un’idea di ciò che è meglio, ma vota per
abitudine o per protesta.
Meno democrazia, meno libertà, meno sovranità. Perché
dovrebbe starci bene una riforma del genere?
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